Lucien Lévy-Bruhl
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Lucien Lévy-Bruhl (Parigi, 10 aprile 1857-13 marzo 1939) è stato un filosofo, sociologo, antropologo ed etnologo francese.
I suoi studi sociologici sulla mentalità dei popoli cosiddetti primitivi hanno esercitato un forte influsso sulla cultura occidentale contemporanea, benché molte tesi di Lévy-Bruhl appaiono oggi discutibili.
Seguendo il pensiero del sociologo francese Emile Durkheim (1859-1959), egli considera la morale come scienza dei costumi, basata su regole di comportamento che, in un determinato contesto sociale, appaiono obbiettive e necessarie come le leggi della natura.
Il pensiero primitivo, sostiene ancora Lévy-Bruhl, si svolge in forma di partecipazione agli esseri circostanti e a tutta la natura, ma è impermeabile all'esperienza, perché attribuisce lo svolgersi degli eventi a forze soprannaturali: ecco perché il primitivo manca di logica (quale la intende l'uomo civile); ignora i principi di identità, di contraddizione e di causalità; non ha un'idea precisa dell'individualità perché si sente parte del gruppo in cui vive; non è in grado di fare una netta distinzione fra il possibile e l'impossibile perché attribuisce tutto a una causa magica generale.
Fra le opere principali di Lévy-Bruhl si annoverano:
- Le funzioni mentali delle società inferiori (1910),
- La mentalità primitiva (1922),
- Il soprannaturale e la natura nella mentalità primitiva (1931),
- L'esperienza mistica ed i simboli presso i primitivi (1938).
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