Le correzioni
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| Le correzioni | |
| Titolo originale: | The corrections |
| Autore: | Jonathan Franzen |
| Anno (1a pubblicazione) : | 2001 |
| Genere: | Narrativa |
| Sottogenere: | Romanzo |
| EDIZIONE RECENSITA | |
| Anno: | 2003 |
| Editore: | Einaudi |
| Traduzione: | Silvia Pareschi |
| Collana: | Super ET |
| Pagine: | 599 |
| ISBN: | ISBN 88-06-17449-5 |
| Progetto Letteratura | |
Le correzioni è il terzo romanzo di Jonathan Franzen ed è quello che lo ha reso uno degli scrittori statunitensi più acclamati da critica e pubblico.
Non è difficile convincersi che Le correzioni è un romanzo sulle relazioni umane. La famiglia, la coppia e anche l'analisi interiore sono esplorate a fondo ma sempre in un modo credibile, mantenendo il rispetto per la storia e i personaggi. Protagonisti sono i membri della famiglia Lambert, originari di una piccola città del Midwest americano. Protagonisti e non solo personaggi, perché nei diversi capitoli le varie vicende della storia vengono rivissute da Enid, la madre apprensiva, da Alfred, il marito in pensione, e dai tre figli Gary, Chip e Denise, fino ad un ultimo capitolo in cui le varie storie si ricongiungono definitivamente.
[modifica] Trama
Delusa dal matrimonio, e alla ricerca di un piacere illusorio su cui proiettare la propria felicità Enid si è imposta un obiettivo: riunire per un "ultimo" grande Natale tutta la famiglia. Questo desiderio si trasforma ben presto in un'ossessione, perché Enid, nell'osservare la realtà, non può esimersi dall'applicare "le correzioni": correggere le cose, in una perpetua illusione di credere di aver capito "cosa non funziona", in sé e negli altri, e di poter dire "da oggi qualcosa cambierà".
Uno dopo l'altro, pur nella loro diversità, e con diverse sfumature, anche gli altri personaggi finiranno per avere lo stesso atteggiamento. Come il figlio Gary, dirigente di banca, che cerca di convincere la moglie e sé stesso, nonostante chiari segni del contrario, di non essere un maniaco depressivo. Occasione per Franzen di dare uno ritratto impietoso alla vita di coppia, dei tentativi di cambiarsi e di cambiare il partner. Ancora correzioni, ovviamente. O come la figlia Denise, invischiata in relazioni travagliate, ed avvinghiata al mantra "ma questa volta sarà diverso".
Un atteggiamento che spontaneamente tende ad avere anche il lettore, inizialmente è tentato ad esprimere giudizi, ma che pian piano, con tristezza, ma soprattutto con angoscia, si accorge dell'inevitabilità di certi comportamenti, e della loro familiarità.
Tutte le storie sono raccontate poco a poco, in un perfetto intreccio, per arrivare a quello che qualcuno indica come un lieto fine, ma che è anche facilmente intepretabile come l'ennesima illusione.
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