Jean-Paul Marat
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Jean-Paul Marat fu un rivoluzionario francese, giacobino, nato il 24 maggio 1743 a Boudry (nel principato prussiano di Neuchâtel, poi Repubblica e Canton Neuchâtel -Svizzera- dal 1848) e morto a Parigi il 13 luglio 1793, pugnalato nella sua vasca da bagno da Charlotte Corday, militante girondina.
Il padre, Giovanni Marra, un ex prete cattolico sardo, trasferitosi a Boudry dalla nativa Cagliari, sposò Louise Cabrol, ginevrina, discendente di ugonotti fuggiti dalla Francia. Successivamente, Giovanni Marra, acquisí la cittadinanza e fu registrato sotto il nome di Jean Mara, in quel di Boudry. Uomo colto, assicurò un'ottima istruzione alla sua prole ed insegnò nel liceo del vicino capoluogo, Neuchâtel.
Jean-Paul, figlio illustre e primo dei tre figli di Jean e Louise Cabrol, fu poi studente di medicina a Parigi fino al 1765, infine medico e veterinario in Inghilterra dove partecipò alla vita dei club.
In Inghilterra cambiò il suo nome da Mara a Marat per distinguersi più facilmente dai quasi omonimi scozzesi O'Mara e McMara.
[modifica] Il ritorno in Francia
Tornato a Parigi nel 1776, ebbe un breve periodo di fama come medico alla moda e scienziato, ma nel 1784 perse l'impiego ed iniziò a vivere in ristrettezze economiche, scrivendo alcune opere in cui denunciava il classismo della legislazione penale francese del tempo. Marat fu uno dei protagonisti della Rivoluzione francese: come pubblicista e come giornalista indipendente. Per sfuggire ad un mandato di cattura spiccato nei suoi confronti dovette riparare alcuni mesi in Inghilterra. Nell'estate del 1790 denunciò gli intrighi di corte e pochi mesi dopo i propositi di fuga del re, incitò i federati all'insurrezione che portò alla caduta della monarchia il 10 agosto 1792.
Eletto deputato alla Convenzione, iniziò la lotta contro i girondini. Da quel momento non partecipò più ai lavori della Convenzione per l'aggravarsi della sua infermità. Per vendicare i girondini, Charlotte Corday lo pugnalò a morte.
Celeberrimo è il dipinto di Jacques-Louis David che ritrae il suo assassinio, intitolato Marat assassinato.
[modifica] Bibliografia
- Bougeart, Alfred, L'Ami du peuple, Paris, Librairie Internationale, 1865
- Chèvremont, François, Jean-Paul Marat: esprit politique, accompagné de sa vie scientifique, politique et privée, Paris, chez l'auteur, 1880
- Gottschalk, Louis, A Study of Radicalism, New-York, London, 1927
- Reber, Charles, Un homme cherche la liberté: Jean-Paul Marat, Editions A la Baconnière, Boudry-Neuchâtel, 1950
- La Mort de Marat, (dir.: Jean-Claude Bonnet), Paris, Flammarion, 1986
- Kriwanec, Ernest: Jean-Paul Marat : fremd unter Fremden. - Wien : Karolinger, 1986. - ISBN 3-85418-027-6
- Guilhaumou, Jacques, 1793. La mort de Marat, Bruxelles, Complexe, 1989
- Germani, Ian, Jean-Paul Marat : hero and anti-hero of the French Revolution. - Lewiston : Mellen, 1992. - ISBN 0-7734-9505-3
- Coquard, Olivier, Marat, Paris, Fayard, 1993
- Marat, homme de science ?, Le Plessis-Robinson, Synthélabo, Les Empêcheurs de penser en rond, 1993.
- Jean-Paul-Marat - Œuvres Politiques 1789-1793 (10 volumes), textes et guide de lecture établis par Jacques De Cock et Charlotte Goëtz, Bruxelles, Editions Pôle Nord, 1989-1995.
- Goëtz, Charlotte, Marat en famille : la saga des Mara(t) (2 vol.), Bruxelles Editions Pôle Nord, "Chantiers Marat 7-8", 2001
- Goëtz, Charlotte, "Plume de Marat" - "Plumes sur Marat", (pour une bibliographie générale), (2 vol.), Bruxelles, Editions Pôle Nord, "Chantiers Marat 9-10", 2006
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