Insula
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L'insula era, in buona sostanza, il condominio dell'antica Roma tardo-repubblicana e, poi, imperiale.
Nella forma più tipica si trattava di edifici quadrangolari, con cortile interno (cavedio), costituiti da un piano terra, in genere destinato a botteghe di vario genere (tabernae), dotate di un soppalco per deposito di materiali e/o alloggio degli artigiani più poveri, e da piani superiori, destinati agli alloggi, via via meno pregiati verso l'alto. A Ostia antica se ne conservano diverse tipologie, a volte riunite in caseggiati che comprendevano anche spazi per attività artigianali e servizi comuni.
In particolare a Roma, si trattava di veri e propri palazzi di appartamenti in affitto (cenacula). Ampie parti (solai, sopraelevazioni, ballatoi) erano costruite in legno e a volte le nuove costruzioni si appoggiavano ai muri perimetrali di quelle precedenti, appoggiandosi le une alle altre. A causa dell'affollamento del centro cittadino, gli edifici erano giunti a svilupparsi in altezza anche sino a 10 piani, nonostante il tentativo di limitarne l'altezza per legge: sotto Augusto, il limite massimo di altezza era stato fissato a 70 piedi, pari a poco meno di 21 m, ma di fatto venivano tollerate entro certi limiti le sopraelevazioni in materiali più leggeri.
La costruzione delle insulae e il loro affitto costituiva, in particolare a Roma, una importante fonte di reddito e di affari, e delle vere e proprie speculazioni vennero messe in atto in alcuni casi, risparmiando sulla quantità e qualità dei materiali da costruzione. Giovenale e Marziale tra la fine del I secolo e gli inizi del II, danno un vivido quadro della vita in queste abitazioni, tra il pericolo di crolli e incendi.
Dopo il grande incendio di Roma, l'imperatore Nerone dettò norme molto severe per la costruzione delle insule, proibendo che avessero muri perimetrali comuni e altezze superiori ai 5 piani. Inoltre, decretò che tutti gli edifici fossero costruiti prevalentemente in pietra e dotati di portici sporgenti dalla facciata, con servitù pubblica di passaggio e attrezzature antincendio. Traiano, a sua volta, restrinse i limiti di altezza imposti da Augusto, portandoli a 60 piedi (poco meno di 18 m). Le norme furono tuttavia largamente disattese e, tra la fine del II e gli inizi del III secolo, l'insula Felicles, nel Campo Marzio, viene citata quasi proverbialmente da Tertulliano (Adversus Valentinianos, 7) per la sua altezza straordinaria.