Groupie
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Con il termine groupie si è iniziato ad identificare, a partire dagli anni '60, le ragazze che accompagnavano le rock star in gran parte delle loro tournée, allietando le loro serate e non solo. Erano, praticamente, delle fan, presumibilmente giovani (spesso anche minorenni; l'età delle groupie va da un minimo di 14-15 anni fino ad un massimo di 20-21) ed alle quali piaceva particolarmente la musica di un certo rocker o di diversi, e, avendone la possibilità, seguiva i rocker in questione nelle loro performance diventandone le principali sostenitrici ed "amiche"; ma queste ragazze erano però ben riconoscibili rispetto alle altre grazie ad un look più curato e generalmente molto sexy. Inoltre, erano solitamente disposte a concedere perfino il proprio corpo agli idoli (come sottinteso sopra).
Il termine deriva dalla parola group (gruppo musicale), ma attualmente viene usato anche in ambienti differenti, in particolare nello sport, per descrivere le fan degli sportivi che li seguono comunque durante le loro tournée, ma che poco hanno da condividere con le loro "nonne".
Le "groupie" divennero presto un fenomeno sociale grazie alla fama che raggiunsero alcune di esse, in particolare Pamela Des Barres (incoronata come la prima vera groupie della storia), Courtney Love, Savannah, Marianne Faithfull, Nancy Spungen, Jenny Fabian, Baby Buell e Cynthia Plaster Caster. Cynthia, oltre a concedere il proprio corpo alle star, ebbe l'insolita intuizione di fare dei calchi in gesso ai loro genitali, i quali divennero presto un fenomeno artistico.
Se pur diffuse dal decennio antecedente negli Stati Uniti e nel Regno Unito, in Italia le groupie comparvero in massa solo negli anni '80.
In modo miope, le groupie possono essere viste come donne, anzi, fanciulle disposte a tutto per il loro sfrenato, quasi accanito, amore verso una band o un'artista; ragazze che poi, quando non impegnate a fare le "reginette dei backstage" svolgono una vita del tutto normale se non addirittura valida ed ammirevole. Persone adulte e poco abituate al mondo del rock'n'roll le hanno addirittura etichettate come prostitute da tournée ( efinizione del tutto errata, poiché le groupie non chiedono mai nulla in cambio; il loro unico tornaconto è il poter avere rapporti privilegiati coi propri miti). In realtà furono un fenomeno piuttosto complesso: erano mosse da motivazioni varie, dalla ricerca di una miscela di successo e di nuovi modi di usare il proprio corpo, e pure a forti infatuazioni verso le carismatiche figure rock. Furono infatti protagoniste nella rivoluzione culturale e sessuale dei '70 e riuscirono a portare il nuovo modo di vedere il sesso sulle copertine dei giornali.
A dispetto della loro immagine apparentemente superficiale nella vita delle rock star, non così raramente è successo che delle groupie si siano sposate con le rock stars in questione, a causa del feeling creatosi durante gli innumerevoli e stressanti tour di esse; vedi quanto è accaduto a Bee Gees, Aerosmith, David Bowie (sposatosi con Angie, ragazzina che per due anni seguì i suoi show e che lo stesso Bowie si rese conto che sarebbe stata la donna giusta), Eric Clapton (sposatosi invece con Layla, groupie in carriera, per la quale divenne letteralmente pazzo).
Distinzione c'è da fare tra groupie e roadie; i roadie sono infatti coloro che, più semplicemente, seguono la band on the road e ne costituiscono l'entourage rendendosi utili (ma che le case discografiche devono necessariamente pagare). E sono anche i migliori amici delle groupie, poiché sono fonte di backstage pass e raccomandazioni.
Sulle groupie sono stati girati diversi film, in particolare Quasi famosi (2000), di Cameron Crowe, che vinse il premio Oscar per la migliore sceneggiatura, e che rappresenta molto bene il crudo e difficile ambiente delle icone del rock.
E questa, per concludere, è la dichiarazione di Kate Hudson, l'attrice premio oscar che ha interpretato la groupie Penny Lane nel film sopracitato. "Ho incontrato la vera Penny Lane la settimana prima d'iniziare le riprese. Lei aveva questa luce negli occhi, questo fascino immutato, e poteva essere accusata di tutto tranne che di arroganza. Amava la musica più della sua vita, ed era una delle principali ragioni per le quali aveva fatto certe scelte. Nel suo caso, la musica non lascia mai spazio all'uomo vero col quale ha una relazione, e ciò la faceva inevitabilmente innamorare dell'uomo stesso, una sorta di idealizzazione. È molto vulnerabile, sia forte che vulnerabile. Ora estendo il discorso. Posso affermare, dalle ricerche che ho fatto, che queste ragazze sapevano esattamente ciò che stavano facendo. Magari non già dalle prime volte, ma bastava poca esperienza per fargli capire tutti i meccanismi, ed anche sorprendentemente bene. E potreste chiedere a qualsiasi di loro se ha rimpianti. La maggioranza risponderebbe sicuramente, "No, non ne ho, mi sono divertita moltissimo, e sapevo in cosa mi stavo mettendo". Moltissime donne d'oggi trovavano questa specie di sfruttamento delle belle ragazze groupie da parte dei rocker un vero degrado, ma erano altri tempi. C'era moltissima libertà, era un periodo rivoluzionario. Queste ragazze avevano sia il look che l'energia per farlo, e volevano essere parte di qualcosa di grande come il rock. Non le biasimo. Al giorno d'oggi, però, è difficile che una groupie col coraggio di ufficializzare questa sua realtà, anche se come si deve, venga accettata pienamente e ben vista in società, soprattutto dalle altre donne."
[modifica] Canzoni
Su queste ragazze, come è immaginabile, sono state scritte molte canzoni da parte delle rock star, tra le quali:
- Young Lust dei Pink Floyd, 1979
- Crew Slut di Frank Zappa, 1979
- Fat Bottomed Girls dei Queen, 1978
- Rip This Joint dei Rolling Stones, 1972
- Black Dog dei Led Zeppelin, 1971
- Star Star (Starfucker) dei Rolling Stones, 1973