Grigorij Zinov'ev
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Grigorij Evseevič Zinov'ev (23 settembre 1883-25 agosto 1936), in russo Григорий Евсеевич Зиновьев, pseudonimo di G.E. Apfelbaum, è stato un politico sovietico.
Personalità contraddittoria, spesso non seppe accompagnare le sue convinzioni rivoluzionarie con l'indispensabile decisione politica. Questo lo pose più di una volta in contrasto con Lenin, che però finiva sempre per perdonarlo e riammetterlo nella cerchia degli intimi in considerazione della sua buona fede, della sua preparazione intellettuale e del suo valore oratorio.
Così accadde anche nel 1917, quando assieme a Lev Kamenev, Zinov'ev si oppose alla Rivoluzione bolscevica, giudicando (in contrasto con Lenin) ancora immaturi i tempi, e giunse fino a rivelare sulla stampa i piani insurrezionali.
Espulso dal partito, venne però riammesso; e nel 1918 gli fu anche affidata al presidenza dell'Internazionale comunista, uno dei posti di maggior rilievo e popolarità.
Morto Lenin, dando ancora una volta prova di scarso intuito, Zinov'ev, assieme a Kamanev, si alleò a Stalin per eliminare Lev Trockij dal potere.
La troika lavorò d'intesa per meno di un anno, poi Stalin rivolse i suoi attacchi contro i vecchi alleati che si trovarono subito isolati.
Espulso una seconda volta dal partito, Zinov'ev si rassegnò ad un completo atto di contrizione: Stalin, non ancora saldamente in sella, gli ridiede la tessera, ma lo mantenne lontano dalle cariche del potere.
Del resto si trattò di un perdono di breve durata. Nel 1934, quando venne ucciso a Leningrado Sergej Kirov, Zinov'ev, che aveva diretto l'organizzazione bolscevica della vecchia capitale, e Kamenev vennero indicati come mandanti dell'omicidio ed arrestati.
Nel 1936, nel corso del primo, clamoroso processo dell'era staliniana, Zinov'ev, Kamenev ed altri prestigiosi esponenti della vecchia guardia leninista vennero condannati a morte e fucilati.
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