Gottifredo di Raynaldo
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Cardinale | |
Gottifredo di Raynaldo della Chiesa cattolica |
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titolo Cardinale diacono di San Giorgio al Velabro |
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Proclamato | dicembre 1261 da papa Urbano IV |
Nato | fine XII secolo/inizio XIII secolo, Alatri |
Ordinato | |
Consacrato | |
Vescovo | |
Deceduto | 1287, Alatri |
Cardinale Titolo cardinalizio Collegio cardinalizio · Concistoro Tutti i cardinali |
Gottifredo di Raynaldo (Alatri, fine XII secolo/inizio XIII secolo - Alatri, 1287), è stato un cardinale della Chiesa Cattolica.
[modifica] Biografia
Nato da nobile famiglia, divenne canonico della Cattedrale di Alatri nel 1229. Venne insignito cardinale del titolo di San Giorgio al Velabro nel dicembre del 1261 con una bolla di papa Urbano IV. Nel 1264 curò la divisione dei beni tra il vescovo e il capitolo e dettò il nuovo Statuto Capitolare. Nel 1269 ottenne la signoria di Ceprano, dopo una serie di acquisti di terre da parte della sua famiglia che continuò negli anni successivi.
Dopo un'intensa attività durante la quale riuscì a tessere solide impalcature politiche ottenne simultaneamente quattro canonicati in varie parti d'Europa, dando vita ad uno dei feudi più potenti della zona, annoverando ingenti ricchezze.
Era presente a Bologna quando la città il 29 luglio 1278 riconobbe con atto solenne il dominio papale. In qualità di rettore (dal 1243) della chiesa alatrense di Santo Stefano, nel 1284 ne promosse l'ampliamento.
Nel 1286 venne nominato podestà di Alatri (per celebrare la sua carica, edificò nel luogo centrale della città un imponente palazzo, che resta a testimoniarne il potere).
Il cardinale Gottifredo era in quegli anni una importante personalità sia in campo politico che religioso. L’inventario della sua eredità, redatto il 31 maggio del 1287, indica l’abbandono della vita terrena nei primi mesi dello stesso anno.
[modifica] Attività politico-diplomatica
La sua figura è legata ai più importanti eventi della secolare lotta tra il Papa e l'Imperatore.
Il contesto è quello delle divisioni fra le famiglie nobiliari di Alatri, provocate dal contrasto tra il papato e gli ultimi Svevi: alcune parteggiavano con gli svevi, altre erano schierate con gli angioini. Partigiano di queste ultime era il cardinale Gottifredo.
Egli intesse una laboriosa azione diplomatica per conto della Santa Sede: la sua amicizia con il sovrano francese Carlo d'Angiò, che incoronò egli stesso nel 1266, lo aiutò a comprendere le più sorprendenti mosse diplomatiche a favore del papato e contro le aspirazioni degli Hohenstaufen, contribuendo al definitivo tramonto della dinastia sveva.