Giuseppe Piazzi
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Giuseppe Piazzi | |
Asteroidi scoperti: 1 | |
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1 Ceres | 1° gennaio 1801 |
Giuseppe Piazzi (Ponte in Valtellina, 7 luglio 1746 - Napoli, 22 luglio 1826) fu un astronomo e un ecclesiastico italiano.
Nel 1764 entrò nell'Ordine dei Teatini del convento di Sant'Antonio a Milano e finì il suo noviziato nel 1769. Studiò nei collegi dell'ordine a Milano, Torino, Roma e Genova, sotto la guida di Girolamo Tiraboschi, Giovan Battista Beccaria e dei Padri Le Seur e Jacquier, che lo introdussero alla matematica e all'astronomia.
Una volta terminati gli studi, Piazzi insegnò filosofia a Genova per un certo tempo e matematica all'università di Malta. Nel 1779, insegnò teologia dogmatica a Roma, e suo collega era Barnaba Chiaramonti, che nel 1800 diventerà Papa Pio VII. Nel 1780 Piazzi è chiamato alla cattedra di calcolo sublime dell'Accademia di Palermo. Ottenne subito la concessione da Francesco Tomaso d'Aquino, principe di Caramanico, Viceré di Sicilia, per la costruzione di un osservatorio. Nel 1790 sovrintendette ai lavori di realizzazione dell'Osservatorio Nazionale del Regno delle Due Sicilie a Palermo.
Il 1° gennaio 1801, Piazzi scoprì un oggetto brillante che si muoveva contro lo sfondo di stelle. La prima osservazione lo portò a ipotizzare che si trattasse di una stella fissa, non riportata dai cataloghi. Nei giorni seguenti, notò che il corpo celeste non si trovava più nella posizione iniziale, e sospettò che si trattasse di una stella diversa. Le successive osservazioni lo convinsero che il nuovo astro era dotato di moto proprio.
Nel suo diario, Piazzi scrisse:
"Risultati delle osservazioni della nuova stella scoperta il dì primo gennaio all’Osservatorio Reale di Palermo - Palermo 1801. Già da nove anni travagliando io a verificare le posizioni delle stelle che si trovano raccolte ne' vari Cataloghi degli astronomi, la sera del primo gennaio dell’anno corrente, tra molte altre cercai la 87.a del Catalogo delle stelle zodiacali dell’Abate La Caille. Vidi pertanto che era essa preceduta da un’altra, che secondo il costume, volli osservare ancora, tanto maggiormente, che non impediva l’osservazione principale. La sua luce era un poco debole, e del colore di Giove, ma simile a molte altre, che generalmente vengono collocate nell’ottava classe rispetto alla loro grandezza. Non mi nacque quindi alcun dubbio sulla di lei natura. La sera del due replicai le mie osservazioni, e avendo ritrovato, che non corrispondeva né il tempo, né la distanza dallo zenit, dubitai sulle prime di qualche errore nell’osservazione precedente: concepii in seguito un leggiero sospetto, che forse esser potesse un nuovo astro. La sera del tre il mio sospetto divenne certezza, essendomi assicurato che essa non era Stella fissa. Nientedimeno, avanti di parlarne aspettai la sera del 4, in cui ebbi la soddisfazione di vedere, che si era mossa colla stessa legge che tenuto aveva nei giorni precedenti."
Nonostante i buoni presupposti per la scoperta di un nuovo pianeta, Piazzi scelse una linea di pensiero più prudente e annunciò semplicemente di aver individuato una cometa. In una lettera all'astronomo Barnaba Oriani di Milano Piazzi rivelò i suoi sospetti:
"Avevo annunciato questa stella come una cometa, ma poiché non è accompagnata da alcuna nebulosità, e inoltre il suo movimento è così lento e piuttosto uniforme, mi è venuto in mente più volte che potesse essere qualcosa di meglio di una cometa."
Piazzi non poté osservarlo abbastanza a lungo (entrando l'astro in congiunzione con il Sole) per determinare la sua orbita con i metodi esistenti, ma il rinomato matematico Carl Friedrich Gauss sviluppò un nuovo metodo per il calcolo delle orbite che permise agli astronomi di individuare di nuovo l'oggetto. Dopo che la sua orbita fu perfettamente determinata, fu chiaro che il presupposto di Piazzi era corretto e questo nuovo corpo celeste non era una cometa, ma un piccolo pianeta. Inoltre, esso si trovava esattamente dove la legge di Titius-Bode prevedeva l'esistenza di un pianeta.
Piazzi lo battezzò originariamente Ceres (Cerere) Ferdinandea, in onore della dea romana Cerere, protettrice del grano e della Sicilia, e di Re Ferdinando III di Sicilia (anche noto come Ferdinando IV di Napoli che nel 1816 divenne Ferdinando I delle Due Sicilie). La parte "Ferdinandea" non era accettabile per le altre nazioni europee e fu eliminata. Ceres si rivelò il primo, e il pù grande, degli asteroidi esistenti all'interno della fascia principale.
Nel 1923, il millesimo asteroide in ordine di numerazione è stato battezzato 1000 Piazzia (storpiatura dovuta alla vecchia consuetudine di battezzare i pianetini con nomi femminili) in suo onore. Nel 2001, il Telescopio Spaziale Hubble ha fotografato Ceres. Le immagini sono a bassa risoluzione, ma mostrano una zona scura sulla superficie, probabilmente un cratere, che è stato soprannominato "Piazzi".
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Della specula astronomica di Palermo libri quatro (Palermo, 1792)
- Sull'orologio Italiano e l'Europeo (Palermo, 1798)
- Della scoperta del nuovo planeta Cerere Ferdinandea (Palermo, 1802)
- Præcipuarum stellarum inerrantium positiones mediæ ineunte seculo XIX ex obsrvationibus habitis in specula Panormitana at 1793 ad 1802 (Palermo, 1803, 1814)
- Codice metrico siculo (Catania, 1812)
- Lezioni di astronomia (Palermo, 1817)
- Ragguaglio del Reale Osservatorio di Napoli eretto sulla collina di Capodimonte (Napoli, 1821).