Giacomo Jaquerio
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Giacomo Jaquerio, pittore piemontese (Torino, attivo nel 1401, morto nel 1453). È il maggior rappresentante della pittura tardo gotica in Piemonte.
[modifica] Biografia
Mentre un numero relativamente vasto di documenti ci consente di ricostruire la vita di Jaquerio, minori certezze vi sono riguardo al catalogo delle sue opere.
Nato da una famiglia con una lunga tradizione nella pratica della pittura, la prima parte della sua vita si svolse attraverso continui spostamenti tra Torino, Ginevra ed altre località d'oltralpe, lavorando per ampia parte del suo tempo al servizio di Amedeo VIII di Savoia e ricevendo commesse da istituzioni religiose e da importanti casate nobiliari. Dal 1429 in poi abitò stabilmente a Torino.
Per i principi di Acaja eseguì opere a fresco nel loro castello di Torino (l'attuale “Palazzo Madama”) di cui nulla però è rimasto. Rimanendo al servizio di Amedeo VIII di Savoia, Giacomo ebbe modo di conoscere importanti esponenti del gotico d'oltralpe: il pittore e miniatore Jean Bapteur di Friburgo, lo scultore Jean de Prindal ed altri. Si trovò inoltre a collaborare con il veneziano Gregorio Bono, figura di primo piano nel panorama del gotico internazionale (della cui opera si hanno, purtroppo, solo incerte testimonianze).
Della vasta produzione del pittore torinese di cui abbiamo notizia documentale attraverso gli archivi, non è rimasto pressoché nulla, se si fa eccezione di alcune figure di Angeli musicanti ora conservate nel Musée d'Art e d'Histoire di Ginevra.
Preziosa è stata la scoperta, nel 1914 nel corso di lavori di restauro, di una iscrizione autografa di Jaquerio in margine ad una affresco della Madonna in trono presso la precettoria di Sant'Antonio in Ranverso. Oggi l'ampia decorazione pittorica della chiesa abbaziale, realizzata a partire dal 1410 ca., costituisce la unica importante e certa testimonianza della lunga carriera dell'artista piemontese. Oltre alla Madonna in trono tra figure di Profeti, troviamo nel presbiterio della chiesa (in problematico stato di conservazione) il ciclo della Vita di Sant'Antonio Abate alla cui base sono posti brani di vita contadina, squisiti per il notevole realismo, ed il ciclo, artisticamente più debole, delle Storie di San Biagio.
In miglior stato di conservazione sono gli affreschi della sacrestia che costituiscono il gioiello artistico dell'Abbazia (sulle pareti: Annunciazione, i Santi Pietro e Paolo, Orazione nell'Orto, Salita al Calvario e, sulle vele della volta, i Quattro Evangelisti). La Salita al Calvario – capolavoro di Jaquerio - si connota per toni marcatamente realistici di crudeltà e di dolore: un brano pittorico di grande tensione drammatica, con al centro la figura dolente del Cristo portacroce circondata dalla massa dei volti grotteschi e stralunati dei carnefici.
Oltre agli affreschi di Ranverso sono unanimemente attribuiti a Jaquerio due tavolette con Storie di San Pietro (conservate al Museo Civico di Torino) datate 1420 ca. che facevano parte di un polittico verosimilmente realizzato per l'abbazia di Novalesa.
La considerazione della lunga carriera pittorica di Jaquerio, aveva indotto la critica a troppo disinvolte attribuzioni in suo favore. Tra le opere che, in seguito, gli sono state tolte vanno menzionati i bellissimi affreschi della sala baronale del Castello della Manta (Saluzzo) – attribuite per ora all'incognito Maestro del Castello della Manta. Gli affreschi del cortile (con la bella serie di Saggi Antichi nella galleria dietro la balaustra) e della cappella del castello di Fenis (Aosta) sono oggi ritenute opere di bottega.
La notevole influenza di Jaquerio sulla pittura tardo gotica in Piemonte è rintracciabile nelle opere di Guglielmetto Fantini da Chieri ed in quelle degli anonimi autori degli affreschi della chiesa di San Pietro a Pianezza e della Storie della Vergine nella parrocchiale di Roletto.
[modifica] Bibliografia
- Andreina Griseri, Jaquerio e il realismo gotico in Piemonte, Torino, 1966
- S. Baiocco, S. Castronovo, E. Pagella, Arte in Piemonte, Pavone Canavese, 2003
[modifica] Collegamenti esterni
Abbazia di Sant'Antonio in Ranverso