Friedrich Paulus
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Friedrich Wilhelm Ernst Paulus (Breitenau, 23 settembre 1890 - Dresda, 1 febbraio 1957) fu un generale tedesco, in seguito promosso Feldmaresciallo durante la Seconda guerra mondiale.
Paulus era figlio di un contabile. Cercò senza riuscirvi si diventare cadetto della Marina Imperiale Tedesca, per breve tempo studiò legge all'Università di Marburgo. Decise quindi di lasciare l'università e si arruolò nel 111° Reggimento di Fanteria, come ufficiale cadetto, nel 1910. Il 4 luglio 1912 si sposò con Elena Rosetti-Solescu.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, il reggimento di Paulus prese parte all'invasione della Francia, entrò in azione nei Vosgi e attorno ad Arras, nell'autunno del 1914. Dopo una licenza per malattia, Paulus entra negli Jäger Alpenkorps come ufficiale di stato maggiore, prestando servizio in Macedonia, Francia e Serbia. Alla fine della guerra aveva raggiunto il grado di capitano.
Paulus restò nella ridimensionata Reichswehr che venne costituita a seguito del Trattato di Versailles e venne assegnato al 13° Reggimento di fanteria di stanza a Stoccarda, come comandante della compagnia fucilieri. Prestò servizio con diversi incarichi nello Stato Maggiore per oltre un decennio (1921-1933), quindi comandò per breve tempo una brigata motorizzata (1934-1935) prima di essere nominato Capo di Stato Maggiore per il Comando Panzer nel 1935. Occupò tale posizione fino al 1939, quando venne promosso a Maggiore Generale e divenne Capo di Stato Maggiore della X Armata tedesca, con la quale prestò servizio in Polonia durante la Campagna di Polonia, Paesi Bassi e Belgio durante la Campagna di Francia (nelle ultime due campagne, l'armata era stata rinumerata come VI Armata). Venne nominato vicecapo dello Stato Maggiore Generale tedesco nel 1940, e con tale ruolo contribuì a delineare i piani per l'invasione dell'Unione Sovietica. Divenne comandante della VI Armata tedesca nel gennaio 1942 e guidando l'avanzata su Stalingrado.
Andando contro alle sue valutazioni, seguì gli ordini di Hitler che prevedevano di tenere le posizioni a Stalingrado in qualsiasi circostanza, anche dopo che le sue forze vennero completamente circondate dal nemico. Un tentativo di soccorso da parte del Gruppo d'Armate del Don, sotto il comando del Feldmaresciallo von Manstein, fallì inevitabilmente, poiché a Paulus venne rifiutato il permesso di spezzare l'accerchiamento. La VI Armata venne sconfitta assieme ai suoi alleati rumeni e alle truppe ausiliarie russe, dall'Armata Rossa del generale Georgij Zhukov nel gennaio 1943. La battaglia fu combattuta con terribili perdite da ambo le parti e tra indicibili sofferenze, segnando i rapporti tra le due nazioni per molti anni a venire.
L'incapacità o la mancata volontà di Paulus di salvare i suoi uomini, prendendo una decisione contraria al volere di Hitler e districando l'armata da una posizione indifendibile, lo pone sotto una luce sfavorevole dal punto di vista storico. Comunque, egli rifiutò di suicidarsi come richiesto da Hitler. Ci si aspettava che Paulus tenesse Stalingrado fino alla morte. Hitler promosse Paulus al grado di feldmaresciallo, quando il destino della VI Armata era ormai segnato. Poiché nessun Feldmaresciallo tedesco nella storia si era mai arreso, l'implicazione era chiara.
Nonostante ciò, egli fece una sorta di resa, poche ore dopo essere stato promosso, nel febbraio 1943. Mentre era prigioniero dei sovietici, divenne una voce critica del regime nazista, unendosi al Comitato nazionale per una Germania Libera sponsorizzato dall'URSS e appellandosi ai tedeschi perché si arrendessero. In seguito fu testimone dell'accusa al processo di Norimberga. Venne rilasciato nel 1953, due anni prima del rimpatrio dei restanti prigionieri di guerra tedeschi (in gran parte veterani di Stalingrado), che erano stati designati come "criminali di guerra" dai sovietici.
Paulus rimane una figura storica controversa, a causa della sua tardiva conversione all'anti-nazismo, e per il suo carattere oltremodo remissivo nei confronti di Hitler. Viene frequentemente contrapposto a Erwin Rommel, che proveniva da un ambiente simile, con una famiglia senza tradizione militare, che era anch'esso visto molto di buon occhio da Hilter, ma la cui resistenza al capo lo portò ad essere costretto a porre fine alla sua vita col cianuro.
Friedrich Paulus morì nella Germania Est, era diventato un ispettore di polizia.
[modifica] Precisazione sul nome
Paulus è noto anche come von Paulus. Il von non è autentico, si tratta di un malinteso basato presumibilmente sul fatto che per molte "famiglie nobili" tedesche, la carriera di ufficiale nelle forze armate era tradizionalmente una scelta popolare per almeno uno dei figli. Molti ufficiali e generali portavano il "von" nei loro nomi. Paulus era figlio di un ufficiale inferiore, una delle ragioni per cui venne promosso da Hitler, che lo vedeva nella sua stessa luce; un genio di umili origini.
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