Flavio Onorio

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Moneta di bronzo raffigurante il profilo di Onorio.

Flavio Augusto Onorio (Costantinopoli, 9 settembre 384 - Ravenna, 15 agosto 423) fu imperatore romano dal 395 sino alla morte. Figlio di Teodosio I, nel 393 ricevette il titolo di augusto e nel 395 succedette al padre nel governo dell'Occidente mentre il fratello maggiore, Arcadio, resse l'Oriente. Essendo Onorio ancora minore la reggenza venne affidata a Stilicone, generale vandalo che, nel 402 e 403, respinse le incursioni dei Visigoti di Alarico. Proprio a causa dell'invasione dei Visigoti Onorio spostò la capitale da Milano a Ravenna, considerata meglio difendibile in quanto circondata da paludi. La necessità di difendere l'Italia costrinse Stilicone a sguarnire la Gallia dove in breve comparirono numerosi usurpatori della porpora imperiale tra cui Costantino III (usurpatore). Onorio, spesso in contrasto con l'imperatore d'Oriente, cercò l'alleanza con la Chiesa Cattolica eliminando le ultime vestigia del paganesimo come, ad esempio, i giochi gladiatorii.

Debole e influenzabile, Onorio subì l'influenza dei suoi cortigiani che nel 408 lo convinsero a condannare a morte Stilicone, la cui influenza aumentava ad ogni vittoria, di cui, tra l'altro, aveva sposato, in sequenza, le figlie. La scomparsa del miglior generale d'occidente permise ad Alarico di riprendere l'offensiva e, nel 410, di prendere e saccheggiare Roma, dove insediò come imperatore Prisco Attalo. Anche Galla Placidia, sorella di Onorio, cadde nelle mani di Alarico. Le sorti della romanità sembrarono rialzarsi grazie al generale Flavio Costanzo che sconfisse, nel 411, l'usurpatore Costantino e, nel 413, Eracliano. Costanzo scacciò anche i Visigoti, governati da Ataulfo, che si trovava in Gallia.

Nel 421 Onorio nominò Costanzo, che nel frattempo aveva sposato Galla Placidia (vedova di Ataulfo), "augusto", associandolo al governo dell'impero. Questi morì però lo stesso anno e Onorio, incapace di affrontare la grave crisi in atto, si ritirò a Ravenna dove morì nel 423.