Ercole alla conquista di Atlantide
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ercole alla conquista di Atlantide | |
Titolo originale: | Ercole alla conquista di Atlantide |
Paese: | Italia - Francia |
Anno: | 1961 |
Durata: | 101 min. |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | fantascienza / epico |
Regia: | Vittorio Cottafavi |
Soggetto: | Archibald Zounds Jr. |
Sceneggiatura: | Vittorio Cottafavi, Sandro Continenza, Duccio Tessari |
|
|
Fotografia: | Carlo Carlini |
Montaggio: | Maurizio Lucidi |
Effetti speciali: | |
Musiche: | Armando Trovajoli, Gino Marinuzzi Jr. |
Scenografia: | Franco Lolli |
Costumi: | Vittorio Rossi |
|
|
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Ercole alla conquista di Atlantide è un film di fantascienza del 1961 di Vittorio Cottafavi.
Indice |
[modifica] Ercole vs. Antinea
Ai tempi della mitologica Grecia classica Androclo, il re di Tebe, riceve dall’indovino Tiresia una infausta predizione. I cattivi auspici per l’Hellade predicono che una grave minaccia si sta rivelando «da quelle forze terribili proveniente dall’occidente, al di là dei mari, di al di là dello Stretto da dove mai nessuna imbarcazione è mai tornata.» Androclo tenta di convincere il Consiglio dei Re della necessità di unirsi per contrastare l’imminente minaccia, ma tutti riescono, con variargomenti, a sottrarsi da dargli l’aiuto sperato. Perfino il mitico Ercole, reduce dalle mitiche e stancanti dodici fatiche si defila con la scusa della promessa fatta alla moglie Dejanira di rimanere, dopo tanto tempo, vicino alla famiglia. Comunque non demorde e con l’aiuto del figlio di Ercole, Hyllos, e del nano Timoteo riesce a drogare l’Eroe ed a trasportarlo su un’imbarcazione diretta ad Ovest. Quest’ultima costituita da pochi e malfamati marinai, i pochi che Androclo è riuscito ad ingaggiare per la disperata impresa. Quando Ercole si risveglia oramai ha lasciato da tempo la Grecia, non si adira più di tanto ma continua a non collaborare.
Dopo l’attraversamento del grande Stretto una terribile tempesta si abbatte sulla spedizione. Androclo è sbalzato fuori dalla barca, la quale viene brevemente distrutta dai flutti. Ercole con il figlio e Timoteo riesce a salvarsi aggrappato ai relitti della barca; mentre prega il padre Zeus per la salvezza ha la visione di Androclo prigioniero che chiede aiuto. L’aiuto divino per i naufraghi arriva sotto forma di un’isola, dove trovano una ragazza rinchiusa in una prigione immateriale che non è altro che il dio multiforma Proteo. Sconfittolo in una lotta mortale, Ercole viene a conoscenza che la ragazza è Ismene, figlia di Antinea, regina di Atlantide, mandata proprio da lei in sacrificio al dio Urano, e la sua liberazione produrrà l’annientamento della propria gente. Giovani ragazzi sono sacrificati al Dio per mantenere le nebbie che avvolgono Atlantide e che la proteggono l’isola dalle minacce esterne. La ragazza viene riportata dalla madre, ma questa è visivamente contrariata da questo imprevisto. Quando saranno sole comunicherà alla figlia che il suo destino è comunque segnato: se non verrà sacrificata al dio Atlantide verrà distrutta. La regina Antinea trae un malefico potere da una «Pietra Vivente» con cui può trasformare gli esseri umani in individui inebetiti, come dei robot, prostrati alla sua devozione. Quelli si oppongono, sono condannati come prigionieri nella «Valle dei Deboli» ad una lenta morte. Anche Androclo, salvato dal naufragio dagli atlantidei, viene ritrovato da Ercole sotto i malefici influssi della Regina. Ercole non può di certo accettare questa società opprimente dedita a sacrifici umani e concepita volutamente dai sceneggiatori con le classiche caratteristiche nazi-fasciste, con i soldati clonati neri vestiti e campi di concentramento per gli «esseri deboli». Così riesce a scoprire che la fonte energetica del potere divino della Regina, la «Pietra Vivente», proviene da alcune gocce del sangue di Urano derivante dalla castrazione subita dal figlio Crono. Questo malefico potere, però, ha il punto debole: può essere neutralizzato dalla luce del sole; per questo viene conservato in una antro all’interno della montagna, dove vengono portati i bambini di Atlantide per essere trasformati negli invincibili soldati.
Costretto a raggiungere ed a liberare Hyllos, rinchiuso nelle carceri sotterranee, Ercole riesce dopo furiose lotte, a sfondare le pareti della grotta dove è custodita Pietra Vivente e a permettere alla luce del sole di raggiungerla. Questo ha come conseguenza l’inizio della distruzione dell’isola, la fine di Atlantide e dei malefici poteri della sua regina. Recuperato Androclo, liberatosi dai malefici, Ercole e i suoi compagni riescono a fuggire, portandosi anche Ismene, innamoratasi di Hyllos.
Mentre si allontanano vedono la montagna esplodere coprendo con lava e zampilli l’isola, ormai destinata ad essere sommersa dai flutti delmare. Finché il sole tramontando non mette la parola fine a tutto.
Come finale si sente la voce di Ercole fuoricampo: «Nello Stretto erigerò due colonne. Saranno di monito ai navigatori che si azzarderanno nell’immensità del mare sconosciuto».
[modifica] Commento
Chi ha amato il peplum potrà ricordare con piacere questo imperturbabile e pigro Ercole, che passa all’azione soltanto quando gli eventi ve lo costringono (esemplare, in questo senso, la scena iniziale della rissa nella taverna). Ma a prescindere dai gusti cinematografici, non si può negare l’originalità del tentativo di Vittorio Cottafavi (30 gennaio 1914 - 14 dicembre 1998) di inserire nel fantasy mitologico tipologie e situazioni del western, dell’horror e della fantapolitica. Il film è ricco di fantasia e di risvolti ironici, e talora satirici. Inoltre si serve del consueto repertorio di mostri di cartapesta e cataclismi ottici per leggere nel mito di Atlantide un Terzo Reich ante-litteram. Buono il cast, in cui grandi attori di teatro come Garrani, Volontè e Salerno, gli indecisi sovrani del concilio greco, si divertono a parodiare una delle innumerevoli inconcludenti sedute parlamentari.
Cottafavi non ha ignorato né Platone né Pierre Benoit; si è servito solamente del primo per trasmettere il suo messaggio. Contrariamente ad Ulmer, la cui versione dell’Atlantide era uscita alcuni mesi prima, il regista italiano è contrario al nucleare: per il primo, la bomba è purificatrice ed è il Modernismo che supera la Tradizione; per il secondo, il Modernismo e la sua conseguenza, la robotizzazione può condurre solamente al totalitarismo. Solo degli esseri saggi, fiduciosi nelle forze della natura possono contrastare la mancanza di umanità.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- L'Atlantide al cinema
- Fantafilm - Cento anni di cinema di Fantascienza
- (EN) Recensione dell'Internet Movie Database
- (EN) Wold Newton Universe
- (ES) Cinefania (database in spagnolo del cinema fantastico)
- (FR) L'Atlantide au Cinèma (francese)