Epitaffio
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Con il termine epitaffio (dal greco dal greco επι - ταφιον, epi-taphiòn, ossia "ciò che sta sopra al sepolcro") si intende un'iscrizione funebre, il cui scopo è onorare e ricordare il defunto.
Generalmente, pur non sempre, si tratta di uno o più versi di una poesia: molti poeti hanno infatti composto il proprio epitaffio.
Un buon epitaffio deve avere sempre qualcosa che resti impresso, o faccia pensare: un espediente abbastanza diffuso è "parlare" direttamente a chi legge, dando un avviso sul significato della mortalità. Alcuni epitaffi enumerano i grandi risultati ottenuti (un politico o un militare di carriera nominerà, per esempio, il numero degli anni di servizio al Paese).
Per epitaffio si intendeva, in tutta probabilità, l'orazione funebre pubblica che durante i secoli della Grecia antica si teneva ad Atene in onore dei soldati caduti. Per estensione, si sarebbe poi dato tale nome alla semplice iscrizione tombale.
[modifica] Epitaffi famosi
- Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc
- Parthenope: cecini pascua, rura, duces.
"Mantova mi generò, la Calabria mi rapì, mi tiene oggi Partenope: cantai i pascoli, le campagne, i condottieri". Publio Virgilio Marone
- ´Ω ξεíν´, ´αγγέλλειν Λακεδαιμονíοις ´οτι τηδε
- κείμεθα τοîς κείνων ρήμασι πειθόμενοι.
"O straniero, di' ai Lacedemoni che qui, obbedienti alle loro leggi, giaciamo." Simonide di Ceo, monumento delle Termopili
- Hodie mihi, cras tibi
"Oggi a me, domani a te", diffuso epitaffio latino
- Nature, and nature's laws,
- Lay hid in night,
- God said, let Newton be!
- And all was light.
"La natura, e le sue leggi/giacevano nascoste nella notte/Dio disse, che Newton sia!/E tutto fu luce." Epitaffio per Isaac Newton, scritto da Alexander Pope.
- Amici non piangete, è soltanto sonno arretrato
Epitaffio per Walter Chiari, attore e comico italiano.
- Il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me
Epitaffio per Immanuel Kant, filosofo tedesco.