Emilio Scanavino
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Emilio Scanavino (Genova, 1922 - Milano, 1986), pittore e scultore italiano.
[modifica] Biografia
Emilio Scanavino nasce a Genova il 28 febbraio 1922. Frequenta il liceo artistico e una volta concluso all'età di 20 anni, nel 1948, espone la prima mostra personale delle sue opere alla Galleria Isola di Genova. In questo suo periodo artistico, che si protrarrà fino agli anni '50, prevalgono cadenze espressioniste. Nel 1949 nasce il figlio Sebastiano. Nell'anno seguente lascia il lavoro presso il Comune di Genova e si dedica completamente alla pittura esponendo anche alla XXV Biennale di Venezia nel 1950. Nel 1951 in occasione di una mostra personale alla Galleria Apollinaire trascorre qualche tempo a Londra, dove incontra Philip Martin, Paolozzi e altri. L'anno dopo, 1952, diventa insegnante al liceo artistico di Genova e sempre nello stesso anno lavora nella fabbrica di ceramiche Mazzotti ad Albisola, dove incontra numerosi artisti e stringe amicizia con alcuni di loro, tra questi Lucio Fontana, Asger Jorn, Guillaume Corneille, Roberto Matta, Wifredo Lam, Giuseppe Capogrossi, Enrico Baj, Sergio Dangelo, Roberto Crippa, Gianni Dova, Agenore Fabbri, e Aligi Sassu. Sempre ad Alisola conosce il suo futuro mercante d'arte Carlo Cardazzo. Nel 1952 nasce il secondo figlio Paola Scanavino. Nel 1954 espone alla XXVII Biennale di Venezia. Nel 1955 riceve il premio Graziano. Nel 1958 il Premio Lissone e, alla Biennale di Venezia, il Premio Prampolini. Nello stesso anno si traferisce e entra in amicizia con il grande critico Enrico Crispolti oltre che con altri critici quali: Giampiero Giani, Edouard Jaguer, Gillo Dorfles, Roberto Sanesi, Franco Russoli e Alain Jouffroy. Nel 1960 vince il premio Spoleto, il premio Sassari, il premio Valsesia e il premio Lignano ed è invitato, con sala personale, alla XXX Biennale di Venezia. Nel 1962 acquista una vecchia casa a Calice Ligure. La trasforma in atelier e vi trascorre la maggior parte del tempo entrando in amicizia con il collezionista Gianni Malabarba. Nel 1963 riceve il premio La Spezia proprio mentre Carlo Cardazzo, che per sette anni aveva sostenuto Scanavino con l'impegno d'amico, muore improvvisamente. La sua morte colpisce profondamente il pittore. Renato Cardazzo prosegue il lavoro del fratello e contribuisce ad allargare la fama di Scanavino in Italia e all'estero. Nel 1966 alla XXXIII Biennale di Venezia, dove è nuovamente invitato con sala personale, vince il premio Pininfarina. Nel 1968 trasferisce il suo studio a Calice Ligure. In questa località si stabiliscono numerosi artisti che finiscono con il costituire attorno a Scanavino una piccola comunità. Nel 1970 riceve il Gran Premio alla Biennale di Mentone. Il collezionista Franco Castelli, direttore de "L'uomo e l'Arte", diventa suo amico e suo sostenitore. Nel 1971 supera con successo una delicata operazione. Guarisce e dà l'avvio a una nuova fase creativa della sua pittura. Compie viaggi in Belgio, Francia e Germania pur continuando a vivere e lavorare a Calice Ligure. Tra il 1973 e il 1974 la Kunsthalle di Darmstadt presenta una sua vasta mostra antologica che, con alcune varianti, passa a Venezia (palazzo Grassi) e poi a Milano (palazzo Reale, 1974). Nel 1982 nonostante il progressivo aggravarsi della malattia continua a lavorare e ad avere una intensa attività espositiva in spazi pubblici e privati e nel 1986 è invitato ed espone alla Quadriennale d'Arte di Roma. Morirà a Milano il 28 novembre del 1986.
"Alfabeto senza fine", 150x150; 1970. |
[modifica] Collegamenti esterni
- (IT) Archivio Emilio Scanavino sito ufficiale dell'associazione.
- (IT) bibliografia ufficiale.