Emanuelle in America
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Emanuelle in America | |
Paese: | Italia |
Anno: | 1976 |
Durata: | 100' (m. 2476) |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Ratio: | 1.85:1 |
Genere: | erotico |
Regia: | Joe D'Amato |
Soggetto: | Ottavio Alessi, Piero Vivarelli |
Sceneggiatura: | Piero Vivarelli, Maria Pia Fusco, Ottavio Alessi |
Produzione: | New Film S.p.A. - Roma |
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Fotografia: | Joe D'Amato (come Aristide Massaccesi) |
Montaggio: | Vincenzo Tomassi |
Effetti speciali: | Giannetto De Rossi |
Musiche: | Nico Fidenco |
Scenografia: | Marco Dentici, Enrico Luzzi |
Costumi: | Luciana Marinucci |
Trucco: | Maurizio Trani |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Emanuelle in America è un film diretto dal regista Joe D'Amato.
[modifica] Trama
Nonostante la firma di Piero Vivarelli e Ottavio Alessi al soggetto e di Maria Pia Fusco alla sceneggiatura questa pellicola di fatto non ha trama. Cioè, un canovaccio c’è, ed è questo: Che la nostra eroina stavolta è, contemporaneamente, fotografa di nudo (femminile ovviamente) e giornalista d’assalto a New York. Ed è proprio in questa veste che la vediamo alle prese con personaggi, diciamo, pittoreschi (per non dire singolari). Infatti, anche se non ce ne viene spiegato il motivo, la nostra è alla ricerca di una prostituta scomparsa che, dopo alterne vicende, la porterà ad una sconvolgente (questa si) conclusione. Per questo la vediamo passare da una sorta di harem tenuto da un tedesco impotente(Bloch) a una specie di villaggio vacanze per sole donne sollazzate da alcuni “gigolò” (o marchettari che dir si voglia). Poi la troviamo a Venezia, ospite di un duca e di sua moglie (Tinti e Senatore) in cui si ritrova coinvolta in un orgia, e di ritorno in America, a Washington per l’esattezza, tra le braccia di un potente politico (Browne) che le mostra un super 8 in cui vengono mostrate delle terribili sevizie di alcuni mercenari ai danni di alcune poverette. Arrivata ad un passo dalla conclusione dell’indagine, dunque dal pubblicare e denunciare queste terribili accadimenti, si vede fermata dal direttore del giornale per cui lavora. E lei che fa? In un film americano, il (o la) protagonista avrebbe messo sottosopra tutta la città creando un caso, denunciando i cattivi, diventando così un eroe. Lei si limita a fuggire su un isola col suo ganzo (Salvino) dove si ritroverà venduta, per scherzo, ad una tribù locale. Il film termina con i due, che risvegliatisi dopo una notte di festa, si accorgono che il villaggio in cui erano ospiti è stato letteralmente invaso, dietro lauto compenso, da una troupe americana per girare chissà quale film. Dunque i “selvaggi” non lo sono così tanto in fondo: Perciò scappano temendo di essere coinvolti nella realizzazione del film (una sorta di catarsi?). L'edizione qui presa in esame, e da poco disponibile anche su dvd italiano, è quella integrale (non inserti, attenzione). Con tanto di sequenza esplicita durante l'orgia, un paio di altre scene hard nell'harem (e, in una di queste, fa il suo esordio la "mitica" Marina Frajese) e... la masturbazione ad un cavallo (sic…) da parte di una delle ospiti dell’harem (e questo D’Amato potevo risparmiarcelo) e facendo dire ad un’ altra questa perla: “Sembrano due amanti” (cosa dire…). C’è da dire che né la protagonista, né gli altri attori principali sono coinvolti in scene hardcore e anche la scena appena citata è, in realtà girata con campi e controcampi (dunque nessuno degli attori assiste realmente all’atto). Il film, certo, non è un capolavoro, ma è un importante documento sugli "estremismi" di cui era capace certo cinema lontano dal “mainstream”. Musiche di Nico Fidenco.
[modifica] Altri dati
- colore: Eastmancolor
- laboratorio di stampa: Tecnospes S.p.A - Roma
- suono: monofonico
- data di uscita: 5 gennaio 1977
- divieto: v.m.18 anni
- v.c. n°69490 del 21.12.76
- distribuzione: FIDA Cinematografica - Roma
- Titolo francese: Black Emanuelle en Amérique
- Titolo tedesco: Black Emanuelle - Stunden wilder Lust
- Titolo internazionale alternativo: Brutal Nights
[modifica] Curiosità
Terzo film della Gemser come Emanuelle e secondo con la regia di D’Amato, è sicuramente il più efferato della serie per via di questo snuff movie mostrato alla metà del film a pezzetti e, intero, verso la fine. L'effetto sembra reale, ma il regista giurò che essere falso: realizzato da loro stessi con i trucchi di Giannetto De Rossi (e in effetti ci sono delle foto di scena a testimoniarlo). Ciò non toglie che una delle ragazze coinvolte denunciò tutta la troupe per maltrattamenti vincendo la causa.