Di canti di gioia
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Il Di canti di gioia è l'inno studentesco universitario italiano.
[modifica] Origini dell'inno
L'ìinno fu scritto da G. Melilli e G. Gizzi nel 1891 e si rifà ad una tradizione studentesca e goliardica italiana che affonda le sue radici nel Risorgimento.
Il testo richiama molti dei fatti che legarono gli studenti a quel particolare periodo storico.
In quasi tutti gli atenei italiani gli studenti parteciparono nel 1848 a fatti di sangue.
La terzina centrale del testo sottoriportato:
- Ribelli ai tiranni di sangue bagnammo
- Le zolle d'Italia tra l'armi sposammo
- In sacro connubio: la patria e il saper
descrive sinteticamente e poeticamente quei fatti.
Nel gennaio di quell'anno a Pavia gli studenti si scontrarono con truppe dell'esercito austriaco. Vi furono numerose vittime fra gli studenti.
L'8 febbraio successivo, a Padova, i moti iniziarono con il ferimento di uno studente all'interno del Caffè Pedrocchi di fronte al Palazzo del Bo sede dell'Università.
Alla fine di maggio, presso Mantova, alla battaglia di Curtatone e Montanara partecipò il Battaglione della Guardia Universitaria della Toscana con trentadue professori alla testa di trecentottantanove studenti.
Gli studenti furono uno degli elementi centrali in tutti i moti di quel periodo, tanto che ad Urbino - nel 1831 - uno di questi moti venne chiamato la Rivoluzione dei dottori.
Tutto questo è cantato nella parte centrale (gli estremi, prima e quinta terzina, costituiscono la parte da svolgere dai goliardi in pace):
- Di canti di gioia, di canti d'amore
- Risuoni la vita mai spenta nel cuore
Non cada per essi la nostra virtù.
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