Democrazia socialista
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La "Democrazia socialista" è la componente di "sinistra" del vasto pensiero del socialismo democratico.
In contrapposizione agli obiettivi perseguiti dalle correnti di "destra" (sostenitrici del socialismo liberale), i suoi aderenti si propongono non semplicemnte di migliorare il sistema capitalistico, introducendo misure a favore dei lavoratori e dei ceti meno abbienti, bensì di superarlo completamente attraverso una politica che conduca in quella direzione.
Pur avendo abbandonato pienamente la visione rivoluzionaria, i democratici-socialisti non si sono pienamente inseriti in un discorso di tipo socialdemocratico e liberale e perciò sostengono di poter ancora superare, almeno in parte, il capitalismo attraverso riforme mirate alla instaurazione non di uno "Stato socialista" ma di un sistema democratico non totalmente capitalista, in alcuni casi basato sulla democrazia diretta e radicato, tanto a livello locale come a livello nazionale, attraverso associazioni popolari e dei lavoratori
Le differenze tra la "destra" liberal-socialista e la "sinistra" democratico-socialista, all'interno del socialismo democratico, hanno però assunto dimensioni talmente evidenti che oggi alcuni partiti democratici socialisti sono tornati ad accarezzare, in alcuni casi, ad un'idea di "grande sinistra" da costruire insieme ai neo-comunisti. Ed infatti, in Europa, attualmente alcuni partiti "democratici-socialisti" (anche se non tutti) si sono incontrati con i "neo-comunisti" in un unico soggetto politico di sinistra: il Partito della Sinistra Europea.
Tuttavia i "democratici socialisti" rimangono oggi una componente del socialismo democratico, seppur largamente minoritaria. La stragrande maggioranza dei partiti ideologicamente legati al "socialismo democratico" si collocano infatti su posizioni liberal-socialiste e quindi sostanzialmente socialdemocratiche.