Crocifissione (Masaccio)
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Masaccio, Crocifissione, 1426, tavola, 83x63 cm, Museo Capodimonte di Napoli
La tavola costituiva il comparto centrale superiore di un polittico realizzato per la chiesa del Carmine di Pisa, polittico poi rimosso nel tardo Cinquecento e successivamente smembrato e disperso: ne conosciamo (anche grazie alla descrizione datane dal Vasari) 11 scomparti oggi sono conservati in diversi musei.
Il 19 febbraio 1426 Masaccio accettò la commissione di dipingere la grande ancona per la somma di 80 fiorini (con i quali il pittore doveva provvedere anche ai materiali più costosi: l'oro dello sfondo e l'azzurro ultramarino di buona qualità). Il 26 dicembre dello stesso anno, data dell'ultimo pagamento, il polittico doveva essere finito.
[modifica] L'opera
La piccola tavola di Capodimonte ci mostra la scena della Crocifissione con un Cristo che, guardato di fronte, pare abbia il capo completamente incassato nelle spalle, come arreso alla morte. In realtà la tavola va vista dal basso verso l'alto come quando era collocata nel suo sito originario, ed in questa prospettiva il collo appare nascosto dal torace innaturalmente sporgente. Anche il corpo, con le gambe disarticolate dal supplizio, appare sfalsato dalla prospettiva.
Il volto brunito di Cristo è colto nel momento del trapasso, quando ha appena pronunciato, rivolto a San Giovanni, le parole "Ecco la tua madre!", con le quali le ha affidato la Madonna.
La Madonna sta ora immobile ai piedi della croce, le mani giunte che si stringono nel dolore, erta in tutta la sua statura, nell'ampio mantello blu, come impietrita dall'angoscia. Sull'altro lato della croce sta un San Giovanni con il capo mestamente reclinato sulle mani congiunte, ed il movimento delle braccia è sottolineato dal blu di una manica che contrasta con il rosso del manto. Ha il volto affranto e sembra sforzarsi per trattenere le lacrime.
In alto sulla croce è posto il simbolo metafisico dell'albero della vita.
La scena sembrerebbe immobile - come se con il trapasso di Cristo anche il tempo si fosse fermato - se non fosse per la presenza della Maddalena che vediamo solo di spalle, i lunghi capelli biondi disciolti sul suo manto scarlatto, e pare aver fatto da poco irruzione nella scena ed agitarsi scomposta dal dolore.
Inginocchiata ai piedi di Cristo, le braccia aperte e tese al cielo che ricordano i gesti drammatici delle "lamentatrici" nell'antico pianto funebre della tradizione mediterranea, la Maddalena ha, in questa tavoletta di Masaccio, una impareggiabile forza espressiva.