Crest of a Knave
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Crest of a Knave è un album della band progressive rock inglese Jethro Tull, pubblicato nel 1987.
Crest of a Knave | ||
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Artista | Jethro Tull | |
Tipo album | Studio | |
Pubblicazione | 11 settembre 1987 | |
Durata | 48 min: 48 sec | |
Dischi | 1 | |
Tracce | 9 | |
Genere | Progressive rock | |
Etichetta | Chrysalis | |
Produttore | Ian Anderson | |
Registrazione | 1987 | |
Note | Ristampato nel 2005 con 1 bonus track |
Jethro Tull - cronologia | ||
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Album precedente Original Masters (1985) |
Album successivo 20 Years of Jethro Tull (1988) |
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[modifica] Il disco
Crest of a Knave è considerato in un certo senso l'album della rinascita del gruppo. In effetti gli anni 80 avevano segnato una sorta di declino e in seguito a Under Wraps sembrava che la band dovesse sciogliersi. Ma dopo 3 anni dall'uscita del precedente album Ian Anderson riesce a sfornare finalmente un nuovo disco che mette d'accordo tutti i fans, cosa che non succedeva da ormai una decina d'anni circa. Crest of a Knave non è un album dominato dall'elettronica come lo erano i precedenti. Tornano infatti prepotentemente il flauto traverso e la chitarra elettrica. In seguito all'abbandono di Peter-John Vettese sarà lo stesso Anderson a ricoprire il ruolo di tastierista. Il risultato fu un successo nel vero senso del termine tanto da restituire fama e lustro alla band. Addirittura il disco vinse il Grammy Award per il miglior prodotto hard rock/heavy metal dell'anno, nel 1989. Questo evento creò una certa confusione dal momento che nessuno considerava (giustamente) i Jethro Tull come un gruppo heavy metal tanto che la Chrysalis consigliò alla band di non presentarsi nemmeno alla consegna dei premi dato che gli altri concorrenti in corsa per il premio erano i molto più quotati Metallica, Alice Cooper e AC/DC. In particolare i Metallica, con l'album ...And Justice for All erano più che favoriti. All'annuncio della vittoria dei Jethro Tull i fans dei Metallica si scatenarono in fischi e urla di disapprovazione tanto da far nascere una sorta di rivalità (anche se il termine è forse eccessivo) fra i sostenitori delle due band... o quantomeno fra i più sfegatati. In seguito a questo fatto Anderson e soci fecero pubblicare su una rivista musicale britannica la frase: "Il flauto è uno strumento heavy metal!".
Il disco contiene canzoni di ottimo livello, in particolare Budapest, un gioiellino riproposto molto spesso dal vivo, nonché la canzone preferita in assoluto dallo stesso Ian Anderson come egli stesso ha dichiarato in un'intervista.
[modifica] Formazione
- Ian Anderson - voce, flauto traverso, chitarra acustica, tastiere
- Martin Barre - chitarra elettrica, chitarra acustica
- Dave Pegg - basso
- Gerry Conway e Doane Perry - batteria
- Ric Sanders - violino in Budapest
[modifica] Tracce
Tutte le canzoni sono state scritte da Ian Anderson.
- Steel Monkey – 3:40
- Farm on the Freeway – 6:31
- Jump Start – 4:55
- Said She Was a Dancer – 3:43
- Dogs in the Midwinter – 4:38
- Budapest – 10:05
- Mountain Men – 6:20
- The Waking Edge – 4:50
- Raising Steam – 4:06
- Bonus track nella versione rimasterizzata del 2005:
- Part of the Machine – 6:55