Claudio Nicolini
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Claudio Nicolini (Udine 4 aprile 1942) è un biofisico italiano.
Si è laureato in Fisica all'Università di Padova nel 1967; gli viene, quindi, assegnato l'incarico di assistente di Fisica sperimentale all'Università degli Studi di Lecce. Dal 1968 al 1970 lavora come ricercatore negli Stati Uniti al Brookhaven National Laboratory (Brown University). Rientrato in Italia, insegna Fisica sperimentale all'Università di Bari, dove svolge anche il ruolo di Ricercatore R6 dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare.
Nel 1972 ritorna negli USA, dove si specializza in Medicina, insegnando anche Patologia alla Temple University Medical School di Philadelphia. Nel 1975 viene nominato professore ordinario di Biofisica e Direttore dell'omonima Divisione del Dipartimento di Fisiologia e biofisica presso la stessa Università della Pennsylvania. Nel 1978 viene nominato Direttore della Scuola internazionale di Biostruttura pura ed applicata presso il Centro "Ettore Majorana" di Erice (TP). Rientrato in Italia, nel 1984, insegna Biofisica all'Università di Genova dove ha fondato, nel 1990, il primo Istituto di Biofisica italiano, presso la Facoltà di Medicina e chirurgia.
Si occupa di biofisica molecolare e cellulare, in particolare della struttura e della funzione del DNA e delle macromolecole; è noto per aver chiarito la struttura quaternaria del DNA e per la scoperta del Cids (Circular Intensity Differential Scattering) che consente di riconoscere batteri, virus e cellule tumorali.
[modifica] Attività politica
Nel 1984, al rientro dagli Stati Uniti, riceve la nomina di Consigliere scientifico del capo del Governo Bettino Craxi ed entra a far parte del Comitato della scienza e tecnologia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Nel 1986 si dimette da questo incarico in opposizione all'appoggio fornito dal Governo italiano al Strategic Denfese Initiative ("Progetto guerre stellari"), voluta dal Presidente statunitense Ronald Reagan. Si iscrive al Partito Socialista Italiano con il quale viene candidato nel 1987 nel Collegio di Livorno per il Senato e nel Collegio di Bari- Foggia per la Camera dei Deputati.
Dal 1990 al 1999 è stato nominato dal Parlamento, membro del Consiglio nazionale della scienza e tecnologia. Nel 1992 lascia il PSI per aderire al movimento referendario del Patto Segni, candidandosi alla Camera nella Lista "Referendum Sì" nel Collegio di Bergamo-Brescia.
Ritornato alla politica attiva, insieme a Claudio Martelli e Gianni De Michelis, fonda il Nuovo PSI, candidandosi come capolista alle Politiche del 2001 e, nel dicembre del 2001, il I Congresso nazionale lo elegge nella segreteria nazionale; ma successivamente, non condividendone l'alleanza con la Casa delle Libertà, al II Congresso nazionale di Roma dell'aprile 2003 guida, a capo della minoranza di "Socialismo è libertà", la scissione del Nuovo PSI.
Successivamente aderisce allo SDI-Rosa nel Pugno e nel febbraio del 2006 viene nominato nell'esecutivo nazionale.