Cesare Geronzi
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Cesare Geronzi (Marino, 15 febbraio 1935) è un banchiere italiano.
Inizia a lavorare nel 1961 alla Banca d'Italia nel settore cambi; l'ambiente politico negli anni '60 e '70 è molto difficile, ma Geronzi riesce a farsi largo e ad affermarsi professionalmente. Negli anni '80 si vede chiuso da Carlo Azeglio Ciampi e Lamberto Dini e si mette quindi sul mercato, diventando vicedirettore generale del Banco di Napoli.
Nonostante sia appoggiato da Giulio Andreotti, l'esperienza di Napoli non è felice e Geronzi passa alla Cassa di Risparmio di Roma, dove diviene direttore generale nel 1986 grazie all'appoggio di Bettino Craxi.
Geronzi ha appoggiato numerose pubblicazioni, conoscendo bene l'importanza della stampa. Si ricorda a questo riguardo: *Risparmio Oggi (diretto da Bruno Vespa), Il Tempo di Francesco Gaetano Caltagirone, Class di Paolo Panerai, L'Unità, Il Manifesto, Telemontecarlo di Vittorio Cecchi Gori Ha fondato il quotidiano L'Informazione insieme a Vittorio Farina e a Callisto Tanzi.
Alla fine degli anni Ottanta, la carriera di Geronzi ha uno scatto deciso. Il Banco di Santo Spirito, storica banca romana controllata dall'IRI, presieduto da Romano Prodi si trova in difficoltà economiche. Geronzi vorrebbe acquistare il Banco, ma Cariroma non ha gli 800 miliardi di lire necessari per farlo. Per ottenere il capitale necessario allora Cariroma vende a Santo Spirito i propri sportelli, diventando una holding, e con il denaro ottenuto rileva il capitale azionario. Nel 1990 al gruppo viene aggiunta anche la Banco di Roma.
In quegli anni le partecipazioni vengono spezzettate in società finanziarie; inoltre la banca subisce delle rapine ai portavalori, con certificati di deposito spariti per decine di miliardi. Il denaro viene ritrovato in Svizzera come garanzie presentata alle banche da una persona riconducibile a Claudio Martelli e Sergio Cusani. L'inchiesta venne levata al pm Achille Toro e successivamente non ebbe più seguito.
Successivamente la Banca di Roma acquisisce numerose società: compra la Banca Mediterranea, finanzia l'alta velocità delle ferrovie di Stato, fonda la holding turistica Ecp. Nel 1995 acquisisce la Banca Nazionale dell'agricoltura e il suo gruppo supera un giro d'affari di 10mila miliardi.
In seguito è fra i primi finanziatori della Omnitel e fonda la Mmp, una concessionaria di pubblicità, che si occupa di gran parte della carta stampata, pur essendo perennemente in perdita: Topolino, Secolo d’Italia, L’Unione sarda, Qui Touring, Famiglia cristiana, Osservatore romano. La Mmp chiuderà nel 1997 con 450 miliardi di perdite, il 70 per cento delle quali sono a carico del partner pubblico. Sono notevoli anche i finanziamenti ai partiti: nel 1996 i Democratici di Sinistra ricevono da Banca di Roma 502 miliardi, secondo quanto riportato dalla centrale rischi della Banca d'Italia.
A fine anni '90 il gruppo BancaRoma si allarga al Sud, con l'acquisizione di Mediocredito Centrale e del Banco di Sicilia; in cambio la Regione Sicilia e la Fondazione Banco di Sicilia ne divengono due soci importanti. Nel 2000 sono assorbite la Banca Popolare di Brescia e la Cassa di Risparmio di Reggio Emilia.
Nel 2002 il 1 settembre il nuovo gruppo bancario denominato Capitalia viene portato alla quotazione in Borsa. Oggi è presidente di Capitalia e vicepresidente di Mediobanca, dove è vicepresidente anche del comitato esecutivo.
Il 7 dicembre 2006 il tribunale di Brescia ha condannato in primo grado Cesare Geronzi, per la vicenda del crac Italcase, a un anno e 8 mesi di reclusione e lo ha dichiarato inabile all'impresa commerciale e agli uffici direttivi per due anni: ambedue le pene sono state sospese con la condizionale.
[modifica] Geronzi nel calcio
All'inizio del XXI secolo è aumentato notevolmente il suo impegno nel settore calcistico.
In particolare gli viene contestata l'influenza che ha cercato e cercherebbe di attuare nei confronti delle squadre con problemi finanziari. Luciano Gaucci lo ritiene responsabile del fallimento dell' AC Perugia e gli lancia frequentemente accuse dal suo esilio a Santo Domingo; sull'argomento Geronzi è stato sentito dalla magistratura come persona informata sui fatti.
Nel 2004 ha acquisito tramite Capitalia il 49% di Italpetroli, la società che controlla l'Associazione Sportiva Roma con una quota del 67%, sfruttando la conversione in azioni di crediti per 35 milioni di euro. detiene inoltre un'opzione a salire al 51% nel caso il piano di risanamento della squadra non avesse successo. Inoltre Capitalia è uno dei creditori della Società Sportiva Lazio, dopo esserne stata anche azionista e averla salvata con un aumento di capitale.
Del gruppo bancario romano fa parte anche la controllata Mcc, il cui presidente è dal 2000 Franco Carraro, presidente della FIGC dal 28 dicembre 2001 al maggio 2006. Carraro è anche presidente di un'altra impresa del gruppo: il fondo immobiliare Fimit Sgr. La figlia di Geronzi, Benedetta Geronzi, è invece direttore marketing proprio della Figc e nel 2006 è rimasta coinvolta con il padre e con la sorella Chiara (giornalista del TG5) nello scandalo della Gea World, la società di procuratori accusata di aver condizionato pesantemente il campionato.
[modifica] Casi giudiziari in cui è coinvolto
- Federconsorzi: assoluzione
- Crac della Parmalat: il banchiere è accusato di usura
- Crac italcase: Geronzi condannato in primo grado.