Brunechilde (regina)
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Brunechilde (Mérida, Spagna, 534 circa - Renève, Borgogna, 613) fu una principessa Visigota divenuta, in virtù del suo matrimonio col re di Austrasia, regina dei Franchi.
[modifica] Biografia
Figlia di Atanagildo, re dei Visigoti, sposò Sigeberto I, re di Austrasia, abbandonando l'Arianesimo e convertendosi al cattolicesimo: dal loro matrimonio nacque, nel 570, il futuro re Childeberto II.
Intanto, sua sorella Galsuinda sposò il fratello di Sigeberto, il re di Neustria Chilperico I (che, istigato dalla sua amante Fredegonda, aveva ripudiato e fatto ritirare in un monastero la prima moglie, Audovera).
Quando, nel 568, Chilperico decise di sposare Fradegonda, fece strangolare anche Galsuinda. Per vendicare la morte di sua sorella, Brunechilde incitò il marito a scendere in guerra contro il fratello, ma gli scontri si conclusero nel 575 con l'assassinio di Sigeberto, commissionato da Fredegonda: la regina venne risparmiata ma fu esiliata a Rouen.
All'insaputa di tutti, a Rouen Brunechilde sposò uno dei figli che Chilperico I aveva avuto da Audovera, Meroveo: scopertolo, Fredegonda, sentendo minacciato il suo potere, fece esiliare il vescovo di Rouen (che aveva officiato le nozze), fece strangolare in convento Audovera e fece sgozzare Meroveo (nel 578) e suo fratello Clodoveo (nel 580).
Brunechilde riuscì a rifugiarsi in Austrasia. Esercitò la reggenza per suo figlio, ancora minorenne: convinse il re di Borgogna, Gontrano (fratello maggiore di Sigeberto I e Chilperico I), ad adottare, in mancanza di eredi diretti, suo nipote Childeberto II (trattato di Andelot, 587).
Alla morte di Gontrano (592), i regni di Austrasia e Borgogna vennero così unificati sotto la corona di Childeberto II. Ma presto (596) anche Chidelberto scomparve: il suo regno venne diviso tra i due figli, Teodeberto II (cui toccò l'Austrasia) e Teodorico II (che divenne re di Borgogna). Essendo entrambi minorenni, Brunechilde divenne reggente per entrambi i regni, risiedendo però in Austrasia.
La sua politica, tesa a restaurare e rafforzare l'autorità monarchica, le causò l'ostilità della nobiltà, abituata a godere di una certa autonomia, e del clero (anche se Brunechilde manteneva ottimi rapporti con papa Gregorio I, che da Roma le inviò anche alcune reliquie di San Pietro; promosse il culto San Martino di Tours, fondò chiese e monasteri e favorì l'opera di evangelizzazione dei regni anglosassoni di sant'Agostino di Canterbury). A causa di una loro rivolta, fu costretta ad abbandonare Teodeberto II e l'Austrasia e a rifugiarsi in Borgogna da Teodorico II.
Strumento nelle mani degli aristocratici austrasiani, nel 604 Teodeberto fu costretto ad allearsi al nuovo re di Neustria, Clotario II (figlio di Chilperico I e di Fredegonda), nella guerra contro la Borgogna di Teodorico e Brunechilde. Ma nel 612 fu vinto e assassinato. Teodorico II unì così i regni di Austrasia e Borgogna: avrebbe a quel punto potuto anche conquistare facilmente la Neustria, ma morì nel 613; il trono passò a suo figlio Sigeberto II, di dodici anni.
Temendo una nuova reggenza dell'autoritaria Brunechilde, i nobili e il clero di austrasia ordirono una congiura guidata da Pipino di Landen e da Arnolfo di Metz (i capostipiti della dinastia dei Carolingi): l'ormai anziana regina venne tradita e consegnata a Clotario II (che si era impegnato a riconoscere grandi privilegi all'aristocrazia, l'ereditarietà di cariche come quella di Maggiordomo, l'esenzione dalle tasse per il clero e il diritto al papa di nominare i vescovi).
Dopo tre giorni di torture, Brunechilde venne legata a quattro cavalli fatti poi correre in direzioni opposte e così squartata. Il suo corpo venne sepolto nella chiesa abbaziale di San Martino ad Autun, da lei fondata nel 602.