Sant'Arnolfo di Metz
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Pipinidi
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Arnolfingi
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Carolingi
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Dopo il Trattato di Verdun (843)
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Arnolfo di Metz (Metz, 13 agosto 582 - Remiremont, 16 agosto 640) fu un aristocratico franco, consigliere di diversi sovrani merovingi. Fu anche vescovo di Metz e come tale è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
[modifica] Biografia
Sulle sue origini si sa poco: entrò al servizio della corte di Austrasia sotto Brunechilde, che reggeva il trono per suo nipote Teodeberto II (596 - 612).
Con Pipino di Landen, fu tra i protagonisti della rivolta (613) che portò all'abbattimento del potere di Brunechilde e all'insediamento di Clotario II, che gli affidò l'educazione di suo figlio, Dagoberto I, di cui divenne anche consigliere.
Sposò l'aristocratica Doda, dalla quale ebbe due figli: Clodolfo, che gli succedette come vescovo di Metz, e Ansegiso, che divenne consigliere di Sigberto III.
Nel 614, Arnolfo venne nominato vescovo di Metz, conservando gli incarichi a corte, ma nel 627 si ritirò nell'eremo di Remiremont, nella Lorena, dove morì in fama di santità nel 640: il suo corpo venne traslato a Metz, dove venne sepolto nella basilica a lui intitolata ed è venerato come patrono.
Dal matrimonio del figlio Ansegiso con Begga, figlia di Pipino di Landen, nacque Pipino di Herstal, bisnonno di Carlomagno: per questo, Arnolfo è considerato il capostipite della dinastia Carolingia che viene anche chiamata Arnolfingia.