Battaglia di Heraclea
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Battaglia di Heraclea | |||||||
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Parte della Guerra di Pirro | |||||||
Scenari della battaglia |
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Schieramenti | |||||||
Romani | Tarantini-Epirei | ||||||
Comandanti | |||||||
Publio Valerio Levino | Pirro | ||||||
Effettivi | |||||||
? Un numero imprecisato | 30.000 uomini e 20 elefanti da guerra | ||||||
Perdite | |||||||
7.000 morti,15.000 feriti, 2.000 prigionieri | 4.000 morti e numerosi feriti |
Guerra di Pirro |
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Heraclea – Ascoli – Benevento |
La Battaglia di Heraclea fu una battaglia combattuta nel 280 a.C. tra Roma e Taranto. La battaglia si svolse presso la città di Heraclea, l'odierna Policoro, precisamente nella località attuale di Panevino, colonia greca della Lucania.
In quegli anni Roma stava espandendo la sua influenza su tutta la penisola e mirava a sconfiggere le autonome poleis della Magna Grecia. I Romani erano capeggiati dal console Publio Valerio Levino, mentre in aiuto dei Tarantini era giunto Pirro, Re dell'Epiro, con un esercito di 30.000 uomini e 20 elefanti da guerra.
La battaglia di Heraclea fu la prima occasione in cui vennero utilizzati tali animali, e fu vinta dai Tarantini-Epirei proprio grazie all'uso degli elefanti, armi potenti e micidiali per la prima volta affrontate dai Romani. Circa 7.000 furono i morti tra questi ultimi, 2.000 i prigionieri e 15.000 i feriti, mentre 4.000 morti e un gran numero di feriti si contarono tra i greci.
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