Barberini
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La famiglia Barberini fu una influente famiglia italiana originaria della Toscana, che si stabilì a Firenze nella prima metà dell’XI secolo. L’apice della loro potenza fu raggiunto nel 1623, con l’ascesa al soglio pontificio di Maffeo Barberini, papa Urbano VIII, che, nello stile dell’epoca, agevolò la carriera militare del fratello Antonio, creò cardinali due nipoti e nominò principe di Palestrina ad un altro nipote, Taddeo Barberini, che fu anche nominato comandante dell’esercito pontificio. Durante la prima guerra di Castro le sue truppe furono sbaragliate da quelle di Odoardo I Farnese.
Dopo la morte di Urbano, nel 1644, il suo successore, papa Innocenzo X, fu ostile nei confronti della famiglia, così Taddeo scappò a Parigi, dove morì nel 1647. Con lui si estinse la linea maschile dei Barberini. La figlia di Taddeo, Cornelia, sposò il principe Giulio Cesare Colonna di Sciarra nel 1728, Giulio Cesare aggiunse il cognome Barberini a quello di Colonna. Alla morte del principe Enrico Barberini-Colonna il nome passò al marchese Luigi Sacchetti, marito di Maria, la figlia di Enrico, che ricevette anche il titolo di principe di Palestrina e la facoltà di usare il cognome Barberini.
Il bellissimo Palazzo Barberini e la loro biblioteca a Roma sono il segno tangibile della loro passata potenza. Il modo in cui, però, saccheggiarono le opere dell’antichità per i loro scopi è all’origine del detto "Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini" (Ciò che non fecero i barbari fu fatto dai Barberini).