Balaeniceps rex
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Becco a scarpa Stato di conservazione: Vulnerabile |
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Balaeniceps rex |
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Balaeniceps rex Gould, 1850 |
Il becco a scarpa (Balaeniceps rex, Gould 1850) è un uccello facente parte della famiglia balaenicipitidae, ordine ciconiiformes.
Indice |
[modifica] Morfologia
Il becco a scarpa si distingue per la mole notevole, il collo tarchiato e la grossa testa: il suo becco potente, simile ad un grossolano zoccolo di legno, è carenato e leggermente incurvato al culmine, ha la robusta punta munita di un uncino e l'ampia mascella inferiore rivestita di una membrana coriacea. Le sue gambe sono molto alte, le lunghe dita sono munite di robuste unghie, la coda, di dodici penne, non è troppo lunga e l'occipite è marcato dalla presenza di un breve ciuffo di penne. La lunghezza del becco a scarpa è abbastanza vicina al metro, e naturalmente tutte le altre sue misure - della coda, delle ali e dell'apertura alare - si sviluppano in proporzione; è colorato fondamentalmente di un bel grigio-cenere, ma le penne remiganti e timoniere sono grigio-nere, l'occhio è giallo-chiaro, il becco corneo ed il piede nero.
[modifica] DIstribuzione ed Habitat
Questo gigante degli uccelli palustri vive in numerose società nelle paludi e nelle più o meno grandi pozze d'acqua che segnano il corso del Nilo Bianco e dei suoi affluenti tra il quinto e l'ottavo grado di latitudine nord. I vari individui che compongono la compagnia passano le giornate andando a guado nell'acqua per raccogliere cibo, camminando e volando rasa la superficie dell'acqua, con l'intenzione di ridiscendere il più presto possibile. Solo se vengono spaventati da uno sparo o da un rumore improvviso si decidono ad alzarsi notevolmente nell'aria, andando magari a cercare rifugio tra gli alti rami di qualche grosso albero: cosa veramente eccezionale, poiché essi vivono costantemente a livello del terreno, e trascorrono su di esso anche le ore di riposo notturno. Il cibo che nel corso delle giornaliere peregrinazioni viene raccolto, consiste in pesci di vario genere che vengono estratti dalle acque entro cui il becco a scarpa si immerge fino all'altezza del petto; ne entrano a far parte anche diverse specie degli animali uccisi, i quali vengono dilaniati sull'esempio di quel ch'è solito fare il marabù. L'unico, o almeno il più evidente dei suoni che è possibile percepire da questi uccelli è un forte scoppiettare del becco che ricorda quello delle cicogne.
[modifica] Cibo ed alimentazione
[modifica] Riproduzione
Il nido del becco a scarpa, il quale apre il periodo della riproduzione con la stagione delle piogge, e perciò nei mesi di luglio e di agosto, si rinviene di solito sulle elevazioni del terreno molto vicine all'acqua, anzi, di solito circondate da essa. L'uccello scava una piccola conca nel terreno, e, senza ammorbidirla in alcun modo, vi depone le proprie uova di color verdiccio e di dimensioni abbastanza ridotte.
I piccoli di questa specie, se ben curati e nutriti, vivono in gabbia abbastanza facilmente. Fino ad un secolo fa il becco a scarpa era una rarità, e se ne parlava anche dai naturalisti più per sentito dire che per conoscenza diretta: oggi è diventato comune, e si può dire che ogni ben attrezzato giardino zoologico ne possieda qualche esemplare.
[modifica] Altri progetti
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[modifica] Collegamenti esterni
- Balaeniceps rex su Avibase, database degli uccelli nel mondo