Ars nova
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L'Ars Nova è la locuzione con cui si indicò nel XIV secolo un nuovo sistema di notazione ritmico-musicale in contrapposizione a quello dei secoli precedenti.
L'Ars Nova si sviluppò quasi contemporaneamente in Francia e in Italia, all'inizio del XIV secolo.
Nel 1377 l'Ars Nova francese e italiana si fusero: nella notazione di Marchetto da Padova, per esempio, si inseriscono le figure ritmiche di Vitry (come spiegato più avanti nel paragrafo Il cambiamento della notazione musicale), la ballata diventa a 2 voci e quasi sostituisce il madrigale.
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[modifica] Termine
Il termine Ars Nova fu introdotto dallo studioso tedesco Hugo Riemann (1849-1919), il quale lo utilizzò per indicare la creazione musicale di un'epoca che vide l'insorgere in Italia di un eccezionale e ricco repertorio di forme polifoniche che non aveva avuto riscontro nei secoli immediatamente precedenti. Egli trasse ispirazione per questo termine da un trattato di Philippe de Vitry, intitolato appunto "Ars Nova Musicae", nel quale l'autore, contrapponendo la musica del suo tempo a quella delle generazioni precedenti, esaminava minutamente, più che le nuove forme musicali, i nuovi sistemi di notazioni che esse avevano comportato. Altro autore importante del periodo, anche lui autore del trattato "Musica practica" è Johannes de Muris.
In contrapposizione al termine "Ars nova", si usa indicare come Ars antiqua, o Ars vetus la produzione polifonica dei secoli XII-XIII.
[modifica] Il cambiamento della notazione musicale
Philippe de Vitry nel suo citato Ars Nova Musicae effettua queste trasformazioni notazionali:
- Viene aggiunta la maxima come valore superiore alla longa; poi, come valori inferiori, la semibrevis e la minima.
- La brevis diventa l'unità di misura di una pulsazione musicale.
- Nuova concezione del tempo: se il rapporto tra un valore musicale e un altro era di 3, allora si diceva che il tempo era rectum, o perfectum. Se invece il rapporto era 2, si diceva che il tempo era àlterum, o imperfectum
- Si cominciano a porre all'inizio del brano le chiavi e i modi.
[modifica] Forme musicali dell'Ars Nova
- Isoritmia
- questo procedimento compositivo, tipico francese, consiste nel sovrapporre in maniera ciclica una cellula ritmica, detta talea, ad una cellula melodica, detta color. Tipico nella composizione dei mottetti del '300 è l'uso della isoritmia alla voce del tenor.
- Forme fixes
- con questo termine si designano le strutture tipiche delle musiche da ballo del ‘300; in tali forme musicali la sezione musicale e quella testuale si univano rispettando precise regole fisse proprie di quella forma.
- Canzone discantica o Chanson
- è una pratica compositiva che si viene affermando nel '300 per cui la voce superiore (cantus) porta la melodia mentre le altre fungono da accompagnamento a valori più larghi (le voci erano anche sostituite da strumenti). La composizione di chanson si basava su strutture musicali e testuali prestabilite (forme fixe): rondeau, virelai e ballade.
- Musica ficta
- (cioè “falsa musica”) Espressione latina adottata dai teorici del '300 per designare la musica che fa uso di note alterate non catalogabili dalla scala diatonica esacordale della solmisazione di Guido D'Arezzo. Tali note, impiegate sempre più frequentemente, furono indicate mediante i segni di alterazione di bemolle, bequadro e diesis; la musica ficta rappresentò l’elemento disgregatore della tradizionale grammatica modale e lo sviluppo della sensibilità tonale.
[modifica] Composizioni e compositori dell'Ars Nova francese
Il più grande compositore francese dell'Ars Nova è Philippe de Vitry, autore di mottetti in latino e francese (si trattava di composizioni politestuali: una o più voci cantavano in latino, le altre in francese), di argomento soprattutto politico.
Il più grande musicista francese fu invece Guillaume de Machaut (1300-1377). Egli compose la Messa di Notre-Dame (la prima composta nella sua integralità da un unico autore).
Machaut comunque non disdegnò la composizione di canzoni discantiche (chanson) a forme fixes tipiche del '300 francese: si tratta di lavori in forma di rondeau, di virelai e di ballade.
[modifica] Tecniche compositive francesi
In Francia, tutte queste composizioni vengono elaborate secondo tecniche contrappuntistiche molto complesse e raffinate come:
- l'hoquetus, detta anche tecnica “a singhiozzo”: una voce tace quando l’altra canta e viceversa.
- la chace, in cui una voce ripete in ritardo ciò che l’altra voce ha appena cantato (tecnica del canone).
- il chiasmo, in cui due voci si scambiano, incrociandosi, due motivi.
- la tecnica cancerina (o retrograda) in cui una voce canta la melodia dell’altra voce partendo dalla fine (all’indietro): l'esempio più famoso il brano "La mia fine è il mio inizio e il mio inizio è la mia fine” di Machaut.
[modifica] Forme e composizioni dell'Ars Nova italiana
Rispetto all'Ars Nova francese, la forma italiana risulta più semplice e meno contrappuntisticamente intricata.
- mottetto: questa forma non ebbe gran diffusione. Si ricordano tre mottetti scritti da Marchetto da Padova, uno di Jacopo da Bologna e altri frammenti di mottetti composti in onore di dogi veneziani.
- madrigale: è un componimento a forme fixe, strofico; era solitamente a due voci. Importanti autori di madrigali sono Giovanni da Cascia, Piero, Jacopo da Bologna.
- caccia: a tre voci, nei suoi testi si presentano scene di caccia, gare, giochi all'aperto, mercato.
- ballata: è una forme fixe monodica destinata ad accompagnare danze collettive; per questo ogni stanza (strofa) viene divisa in due piedi (o mutazioni), intonati su uno stesso motivo. Il maggior esponente di questo genere fu Francesco Landini di Firenze.