Armi da assedio medioevali
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Nel medioevo vennero impiegate varie macchine belliche.
Per semplificare, le possiamo dividere a causa del loro funzionamento in tre gruppi principali:
a)Le macchine nevrobalistiche o a torsione, che utilizzano per il loro funzionamento l'energia liberata dal rapido svolgimento di una matassa, di solito una corda di fibbre o di capelli di donna, come la catapulta o onagro, la balista
b)Le macchine a contrappeso, che utilizzano per il loro funzionamento l'energia prodotta dalla caduta del contrappeso; trabucco e il mangano
c)I pezzi d'artiglieria, che utilizzano per il loro funzionamento l'energia prodotta dall'accensione della polvere pirica.
LE MACCHINE NEVROBALISTICHE O A TORSIONE Le macchine a torsione furono le primi armi da lancio pesanti inventate nella Storia. Le prime tattiche poliorcetiche, ossia dell'assedio, vennero create in Grecia. Prima, infatti, l'arte dell'assedio consisteva raggiungere gli spalti grazie a delle scale, poi, grazie soprattutto al genio militare di [[Filippo II], alcuni ingegneri crearono le elepoli, le torri semoventi e gli arieti. Tuttavia, le mura potevano essere aggredite anche da lontano, grazie alle prime catapulte, come l'eutione, che lanciava frecce, ed il palintone, che lanciava pesi. Nell'epoca romana, poi, venne inventata la balista e la catapulta. Grande interprete dell'arte polircetica fu Caio Giulio Cesare che riuscì a conquistare Alesia dopo molti mesi. Dopo ogni assedio, pero', in territorio straniero, i romani dovevano distruggere le catapulte perché, appunto, troppo grandi ed impegnative da trasportare. Ovviamente gli eserciti stranieri ripulivano le zone dagli alberi, per evitarne la costruzione, e dalle pietre comuni di modo da rendere impossibile un ipotetico impiego di queste come proiettili da parte delle macchine.