Armageddon (cristianesimo)
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L'Armageddon o Har-Mageddon (in greco αρμαγεδδων) indica la battaglia finale tra i re della terra (incitati da Satana) e il Dio dei cristiani, tra il bene e il male di cui si parla nell'Apocalisse, nel Nuovo Testamento, oppure, più genericamente, indica una catastrofe apocalittica.
Il termine viene spesso usato per indicare la battaglia in sé oppure, nella sua accezione più estesa, l'Apocalisse stesso.
Il termine Armageddon nella Sacra Scrittura compare in un solo verso del Nuovo Testamento, nel Libro dell'Apocalisse 16,16, dove si dice sia un termine ebraico, ma si pensa che esso derivi dalle parole ebraiche Har Megido (הר מגידו), che significa "la collina di Megiddo". Megiddo era il luogo di molte battaglie decisive nell'antichità'.
Prima della Seconda guerra mondiale, la stampa e l'editoria in genere, denominava la Prima guerra mondiale come l' "Armageddon", oltre che "la grande guerra".
Indice |
[modifica] Armageddon nella Bibbia
Nell'Apocalisse, gli angeli versano «le sette coppe dell'ira di Dio» sulla Terra 16,1. L' Armageddon viene dopo il versamento della sesta coppa:
«Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e le sue acque si prosciugarono perché fosse preparata la via ai re che vengono dall'Oriente. E vidi uscire dalla bocca del dragone, da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. Essi sono spiriti di demoni capaci di compiere dei miracoli. Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente. (Ecco, io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti perché non cammini nudo e non si veda la sua vergogna).) E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Harmaghedon.[1]»
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Questo passaggio è ambiguo, non è chiaro se vi è davvero successo qualcosa o se il raduno degli eserciti è solo un simbolo.
Infatti, vi fu in quel posto un raduno dell'esercito romano in preparazione di uno degli attacchi a Gerusalemme nel 67 d.C. Questo ben si accorda con l'interpretazione preterista che la settima coppa dell'ira di Dio 16,17-21 si riferisca agli eventi che portarono alla distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. Ciononostante, la menzione di un esercito proveniente da oriente composto da 200 milioni di soldati, numero impossibile per qualsiasi battaglia di quel tempo, può, invece, essere considerato come una predizione di eventi futuri.
Un'altra interpretazione riguarda la morte improvvisa di Giosia, un riformatore religioso appena trentenne che sembrava promettesse un rinnovamento dello stato teocratico ebreo, che diede vita ai miti sul suo trionfante ritorno. Si dice che Giosia sia morto per mano del faraone egiziano Necho II proprio quando la monarchia della stirpe di Davide era in ascesa dopo un periodo di disordini e corruzione. La sua morte accellerò il declino di una fazione fortemente monoteistica nella Giudea degli anni precedenti la cattività babilonese. L'idea che un re della stirpe di Davide un giorno sarebbe ritornato per combattere e vincere a Megiddo è un esempio del mito dell' eterno ritorno.
Megiddo viene citato varie volte nell'Antico Testamento. I Libri dei Re 23,28-30 e i Libri delle Cronache 35,20-25 descrivono una battaglia che vi si svolse nel 609 a.C.. La battaglia causa la morte di Giosia, un giovane e carismatico governatore la cui morte improvvisa e prematura precipitò il declino della dinastia di Davide e può aver ispirato storie sul ritorno di un Messia del suo lignaggio.
La valle è caratterizzata dalla presenza di tell o colline artificiali archeologiche, cumuli di ruderi di insediamenti risalenti all'Età del bronzo e all'Età del ferro stabilitisi tra i 5.000 anni fa e il 650 a.C.. Alcuni sosterrebbero che il termine "Armageddon" non è altro che un antico esempio di "mondegreen"[2].
[modifica] Bahaismo
In quanto parte della teologia della Fede Bahá'í, la letteratura e gli studi Bahá'í interpretano il compimento delle aspettative riguardo la Battaglia di Armageddon in tre modi, tutti accettati. [3]
Il primo riguarda una serie di Tavolette composte da Bahá'u'lláh, fondatore della religione Bahá'í, per essere inviate a vari regnanti e governanti. Lo stesso atto di rivolgersi ai poteri temporali criticandoli è un evento burrascoso.
Il secondo si riferisce ai precisi eventi occorsi verso la fine della Prima guerra mondiale, nella Battaglia di Megiddo (1918) ("Armageddon") - una sorta di compimento letterale dove i Potenti del Mondo si combattevano. In particolare, la vittoria del Generale Allenby a Megiddo, che impedì che gli Ottomani crocifiggessero 'Abdu'l-Baha, l'allora leader dei Baha'i, e considerata dai Baha'i come l'effettiva Battaglia di Armageddon.
Il terzo rivede l'intero processo delle 2 guerre mondiali (sebbene esse possono essere considerate come un solo evento in due fasi), e il conseguente rimescolamento di mezzi e norme mondiali sia prima che dopo le 2 guerre.
[modifica] I testimoni di Geova
I testimoni di Geova credono che Armageddon sia la battaglia in cui Satana, riuniti i re della Terra, combatte contro il re designato da Dio, Gesù. Perciò, il Libro dell'Apocalisse parla della guerra del gran giorno dell'Onnipotente Geova. Al contrario di molti gruppi cristiani, i testimoni di Geova non credono che vi sarà un singolo 'Anticristo'. Satana stesso muoverà i regni del mondo a dichiarare guerra al popolo eletto di Dio. L'Apocalisse parla di "espressioni inspirate dai demoni" faranno radunare tutti i re di tutta la terra per la guerra del gran giorno di Dio onnipotente (Apocalisse 16,14). Ma allora, "il Signore dei signori e il Re dei re" a motivo della sua giustizia li sconfiggerà per la gloria di Dio Padre Onnipotente. (Apocalisse 17,12-14)
I testimoni credono sia evidente da questo passaggio che questa non sia una guerra tra nazioni con armi nucleari, biologiche o altre armi di distruzione di massa, poiché dice che i re della terra "si radunano" contro Cristo. È anche evidente che sia impossibile che tutti gli eserciti del mondo possano radunarsi intorno ad un'area relativamente piccola qual'è Megiddo nell'odierno Israele. Infine, il libro dell'Apocalisse (16,16) chiama Har-Mageddon (Montagna di Megiddo) "il luogo" doe quei re si radunano per la battaglia finale.
[modifica] Rastafarianesimo
Secondo Rastafari, nel libro dell'Apocalisse si parla di Haile Selassie. Armageddon (o meglio "Amagideon") è un concetto teologico un pò diverso, non indicherebbe una battaglia specifica, ma sarebbe piuttosto da intendere con lo stato generale in cui l'intero mondo si trova adesso, e in cui vi starebbe gradualmente sprofondando fin dal 1930, e più in particolare dal 1974. Comunque, il ruolo di Selassie nella Guerra d'Etiopia è visto, per molti motivi, come il compimento di alcune profezie.
[modifica] Avventisti
La Chiesa cristiana avventista del settimo giorno ha un'interpretazione diversa — la battaglia finale dell'Armageddon ci sarà dopo il periodo dei mille anni citato nel Libro dell'Apocalisse 20,4-6 dove i giusti abiteranno col Signore in paradiso e i dannati saranno giudicati. Secondo quest'interpretazione, Cristo e i suoi santi (e il Regno dei Cieli dove essi risiedono adesso) scenderanno sulla Terra, al riparo dal maligno.
[modifica] Bibbia CEI
Nella versione CEI della Bibbia la località di Meghiddo è citata 11 volte: Gs 17,11; Gdc 1,27; Gdc 5,19; 1Re 4,12; 1Re 9,15; 2Re 9,27; 2Re 23,29; 2Re 23,30; 2Cr 35,22; Zc 12,1
mentre una volta è citato il luogo Armaghedon: Ap 16,16 .
Il libro di Giosuè, che contiene la cronaca dell'entrata del popolo di Israele nella Terra Promessa, riporta la spartizione di questo territorio (abitato da vari popoli) tra nove tribù e mezzo di Israele. La località di Meghiddo, occupata dai Cananei, tocca in sorte proprio alla mezza tribù, quella di Manasse. Manasse, però, non riesce a scacciare i Cananei e deve accontentarsi di convivere con loro, anche se nel corso del tempo riuscirà a diventare abbastanza forte da assogettarli. Questa situazione viene rimarcata dal libro dei Giudici.
Sotto il regno di Salomone Meghiddo, come tutto il resto del territorio di Israele, è sotto la giurisdizione di un prefetto, che assicura l'arruolamento e riscuote prelievi in natura per provvedere al re e alla sua famiglia. Salomone si serve poi dei lavori forzati per rendere Meghiddo una città fortificata, in cui un nucleo dell'esercito staziona in modo permanente.
Nel 931 a.C. il regno si divide in due: regno davidico di Giuda a Sud e regno scismatico di Israele a Nord, quasi sempre in lotta tra loro. E' durante il periodo dei due regni che Meghiddo diventa teatro di due avvenimenti tragici, che si imprimono nella memoria del popolo di Israele.
Verso la metà del IX secolo a.C., Ioram, figlio del re di Giuda Giosafat, sposa la sorella del re di Israele Acab: un matrimonio con finalità politiche di alleanza contro l'espansionismo dell'Assiria. Nell' 841 a.C.Acazia, figlio di Ioram e re di Giuda, si allea con Ioram, figlio di Acab, contro il re di Aram, Cazael. Ma durante questa campagna il profeta Eliseo fa ungere re di Israele Ieu. Ioram viene ferito in battaglia e Acazia si reca a visitarlo. Ieu approfitta dell'occasione per disfarsi di entrambi: Ioram viene ucciso nel campo di Nabot, mentre Acazia riesce a fuggire, ma viene colpito. Si rifugia a Meghiddo, dove muore per le ferite riportate.
Verso la fine del VII secolo a.C. l'impero assiro è in declino. Nella provincia caldea l'opposizione armata all'Assiria è guidata prima da Nabopolassar, che si proclama re di Babilonia, quindi da suo figlio Nabucodonosor II. Il faraone d'Egitto Necao II si muove per aiutare l'Assiria e chiede al re di Giuda Giosia di passare sul suo territorio attraverso il Wadi 'Ara, per affrontare l'esercito babilonese sull'Eufrate. Giosia, abile politico, non vuole inimicarsi la nuova potenza nascente di Babilonia e si oppone a Necao. Lo aspetta presso la fortezza di Meghiddo, dove il Wadi 'Ara sbocca nella pianura, ma al primo urto è trafitto e ucciso dagli arcieri egiani, nel 609 a.C. Il profeta Geremia compone un lamento su Giosia (ora perduto) che diviene un canto tradizionale per il popolo di Israele.
Meghiddo viene citata infine nel libro profetico di Zaccaria nel capitolo 12, in un passo ripreso dal libro dell'Apocalisse. I capitoli 9-14, benché inseriti nel libro di Zaccaria, sono in realtà anonimi e presumibilmente composti negli ultimi decenni del IV secolo a.C. (mentre i capitoli 1-8 sono datati 520 a.C.). In questa seconda parte del libro emerge una dottrina messianica, in cui si attende un re Messia umile, pacifico e "trafitto". Proprio in relazione a questa trafittura viene citata la pianura di Meghiddo, in cui si celebrava annualmente il lutto rituale in onore del dio fenicio dei raccolti Adad-Rimmon. Si riteneva che questo dio morisse con la fine dei raccolti per poi resuscitare al ritorno delle piogge primaverili: un culto molto sentito nelle fertili pianure della zona.
Il termine Armaghedon viene utilizzato solo in Ap 16,16, in cui si parla delle sette coppe dell'ira di Dio, le cui punizioni sono dirette contro la comunità degli adoratori della bestia. Mentre i flagelli precedenti avevano lo scopo di portare coloro che fanno il male al pentimento, questi hanno lo scopo di rendere manifesta la vera natura dei seguaci della bestia e di ripristinare la giustizia, in risposta al grido di chi ha subito l'ingiustizia. La punizione è legata al crimine: chi ha sparso sangue, dovrà bere sangue. Questo testo distingue in maniera fondamentale la vendetta divina da quella umana. In nessun punto l'Apocalisse giustifica, autorizza o esalta la violenza umana, che è, anzi, proprio "il marchio della bestia" che attira l'ira di Dio. Al contrario, chi porta il "marchio di Dio" rifiuta ogni giustificazione della violenza umana e la subisce nella ferma convinzione che essa non sia né inevitabile né definitiva. E mentre le giustizia di Dio distrugge il male, la sua misericordia concede "ancora un poco" di tempo a chi lo commette, perché possa pentirsi.
[modifica] Note
- ↑ Libro dell'Apocalisse 16,12-16 testo dall'edizione della Bibbia chiamata "Nuova riveduta" (1994, ottava edizione 2002), a cura della Società Biblica di Ginevra.
- ↑ Mondegreen e' un termine americano coniato intorno agli anni '50 per indicare quegli equivoci sorti quando si ascolta una lirica o una poesia e si sente una cosa diversa da quella che viene vedi [1]
- ↑ (EN) Catastrophe, Armageddon and Millennium: some aspects of the Bábí-Bahá’í exegesis of apocalyptic symbolism per consultare la documentazione.
[modifica] Voci correlate
- Apocalisse
- Profezia
- Giudizio universale
- Teoria del complotto
- Escatologia
- Megiddo
- Ragnarök
- Armageddon (film)