Anwar al-Sadat
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Muhammad Anwar al-Sādāt - محمّد أنور السادات - (Mit Abu al-Kum, governatorato di al-Menūfiyyah, 25 dicembre 1918 - Il Cairo, 6 ottobre 1981) fu militare di carriera, uomo politico egiziano nonché Presidente della Repubblica dal 1970 al 1981.
[modifica] Biografia
Durante la seconda guerra mondiale fu imprigionato dai Britannici a causa dei suoi sforzi per ottenere aiuto dalle Potenze dell'Asse, per poter espellere le forze di occupazione britanniche. Partecipò nel 1952 al colpo di Stato con cui i Liberi Ufficiali del gen. Muhammad Neghib e il col. Gamāl 'Abd al-Nāser detronizzarono Re Faruq I. Nel 1969, dopo aver ricoperto diversi incarichi nel governo egiziano, venne scelto come Vice Presidente dal Presidente Gamāl 'Abd al-Nāser. Quando questi morì, l'anno seguente, Sādāt divenne Presidente.
Nel 1973 Sādāt, assieme alla Siria, guidò l'Egitto nella guerra del Ramadan (o guerra del Kippur) contro Israele, cercando di riprendere il controllo di una parte almeno della Penisola del Sinai, che era stata occupata da Israele durante la Guerra dei sei giorni. Anche se alla fine Israele bloccò l'attacco e minacciò di distruzione la stessa III Armata egiziana che aveva attraversato il Canale, le iniziali vittorie egiziane riuscirono a ridare nuovo morale degli Egiziani, gettando le basi per un accordo di pace che sarebbe arrivato anni dopo. Negli anni successivi Sādāt fu noto come l'"eroe dell'attraversamento".
Il 19 novembre 1977 Sādāt divenne il primo leader arabo ad andare in visita ufficiale in Israele: occasione in cui incontrò il primo ministro israeliano Menachem Begin e tenne un discorso alla Knesset, a Gerusalemme. Fece questa visita dopo aver ricevuto un invito da Begin e cercò con lui un accordo di pace permanente (gran parte del mondo arabo fu scandalizzata dalla visita). Nel 1978, ciò produsse gli Accordi di pace di Camp David, per i quali Sādāt e Begin ricevettero il Premio Nobel per la Pace. Comunque, l'azione fu estremamente impopolare nel mondo arabo e specialmente tra i fondamentalisti musulmani. Molti ritennero che solo la minaccia della forza avrebbe spinto Israele a negoziare sulla Cisgiordania e la Striscia di Gaza, e gli accordi di Camp David rimossero la possibilità che l'Egitto, la maggior potenza militare araba, rendesse credibile questa minaccia. Come parte degli accordi di pace, Israele si ritirò dalla Penisola del Sinai in fasi successive, restituendo l'intera area all'Egitto nel 1983.
Nel settembre del 1981, Sādāt colpì duramente le organizzazioni musulmane, comprese quelle studentesche, e le organizzazioni copte, ordinando quasi 1600 arresti. Nel frattempo il sostegno internazionale a Sādāt si affievolì a causa del suo modo autoritario di governare, della crisi economica e della repressione dei dissidenti. Ancor peggio, le politiche economiche di Sādāt accentuarono il divario tra ricchi e poveri in Egitto.
Il 6 ottobre dello stesso anno, Sādāt venne assassinato durante una parata al Cairo, da membri dell'esercito che facevano parte dei Fratelli Musulmani. Gli succedette il Vice Presidente Hosnī Mubārak.
Sādāt si sposò due volte. Divorziò da Ehsan Madi per sposare l'egiziano-britannica Jehan Raouf, appena sedicenne, il 29 maggio 1949. Ebbero tre figlie ed un figlio. La signora Sādāt - che ha dato il suo nome a una legge estremamente progredita nel campo dell'uguaglianza dei diritti fra i sessi - ha ricevuto nel 2001 il Premio Pearl S. Buck.
L'autobiografia di Sādāt, In Search of Identity venne pubblicata nel 1973.
Preceduto da: Gamal Abd el-Nasser |
Presidente d'Egitto | Succeduto da: Hosnī Mubārak |
[modifica] Altre voci
[modifica] Bibliografia
- Gilles Kepel, Le Prophète et Pharaon, Parigi, Ed. du Seuil, 1984 (tr. it. Il Profeta e [sic!] il Faraone, Roma, Laterza, 2005).