Antiche mura di Bologna
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Fin dall'antichità i popoli cercarono di chiudere i propri villaggi e le proprie città all'interno di una cerchia muraria per difendersi dai barbari.
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[modifica] La prima cerchia, le mura di selenite
A Bologna si pensa furono addirittura gli Etruschi i primi a costruire delle mura a protezione della città, ma le più antiche mura di cui oggi rimangono i resti sono quelle costruite in seguito alle invasioni barbariche del III secolo in corrispondenza del tramonto dell'Impero Romano d'Occidente. Non è possibile darne una datazione precisa ma si sa che vennero costruite in più sequenze. La città allora aveva una forma quadrata ed una dimensione molto piccola rispetto al centro storico attuale, racchiudeva solo una ventina di ettari: era compresa tra via Farini (sud), via Manzoni (nord), via Oberdan (est) e via Valdaposa (ovest). I quartieri più poveri a nord furono esclusi. Queste mura furono costruite con selenite, una minerale gessoso molto comune sulle colline bolognesi (e in tutta la zona della cosiddetta vena del gesso).
Ai quattro punti cardinali delle mura in corrispondenza di 4 delle 6 porte furono fatte porre, probabilmente dal vescovo di Milano Ambrogio, colonne di selenite con croci di pietra che oggi sono conservate nella Basilica di San Petronio. La Croce Di Porta Ravegnana, davanti alle due torri (che ancora non esistevano), la Croce Di Porta Procula, la Croce Di Porta Castiglione, la Croce Di Porta Castello.
Le porte erano disposte come segue: a ponente Porta Stiera e Porta Nova, a settentrione Porta San Cassiano (rinominata Porta Piera o San Pietro per la vicinanza con la Basilica di San Pietro), a mezzogiorno Porta Procola o San Procolo, a levante Porta Ravegnana e Porta Nova di Castiglione; infine Porta di Castello che dava accesso alla rocca imperiale. Furono distrutte nel 1163 per ordine di Federico Barbarossa.
[modifica] La seconda cerchia, la Cerchia dei Mille
L'espansione della città e la nascita di nuovi borghi esterni alle mura fece nascere l'esigenza di costruire una nuova cerchia muraria. Benché si pensasse che la loro costruzione fosse simultanea al conflitto col Barbarossa nel XII secolo, recenti studi ne hanno provato una datazione antecedente che ha riproposto la correttezza dell'antico nome, Cerchia dei Mille.
Le mura disponevano di 17 porte dette serragli o torresotti perché sormontati da una torre e la cinta era lunga circa 3,5 kilometri. Oggi rimangono solo 4 dei 16 serragli: il Voltone di San Vitale (via San Vitale), il Voltone di Castiglione (Piazza Aldrovandi), il Voltone di San Francesco o Porta Nuova o del Pratello (Piazza Malpighi) e il Voltone di Piella o di Porta Govese (via Piella).
Gli altri serragli abbattuti sono: serraglio di Porta Maggiore, serraglio di Porta San Donato, serraglio del Borgo San Pietro o della Paglia, serraglio di Porta Galliera, serraglio di Porta Sant'Isaia, serraglio di Porta Saragozza, serraglio di Val d'Aposa, serraglio di San Procolo, serraglio di Porta Santo Stefano, serraglio di Sant'Agnese, serraglio di Porta San Felice, serraglio di Porta dei Maggi, serraglio del Poggiale.
[modifica] La terza ed ultima cerchia
L'ultima cerchia di forma poligonale detta cresta corrisponde come perimetro agli attuali viali di circonvallazione e la sua costruzione è databile agli inizi del XIII secolo quando la città cominciò ad organizzarsi in quaartieri ed i borghi esterni furono annessi come parte integrante della città stessa. L'ultima cerchia racchiudeva la Cerchia dei Mille e fu costruita inizialmente in legno e solo successivamente murata. Disponeva di 12 porte munite di ponti levatoi e di un fossato esterno, per una estensione di circa 7.600 m.
Le mura furono abbattute agli inizi del XX secolo perché considerate un limite per lo sviluppo ma soprattutto perché il loro abbattimento poteva essere fonte di lavoro per molti operai che quindi ne appoggiarono la proposta. Alfonso Rubbiani e Giosuè Carducci difesero l'interesse storico e artistico della cerchia e riuscirono perlomeno a salvare tutte le porte tranne Porta San Mamolo e Porta Sant'Isaia.
Le altre 10 porte, tutt'ora presenti sono: Porta San Vitale, Porta Maggiore (o Porta Mazzini), Porta Santo Stefano, Porta Castiglione, Porta Saragozza, Porta San Felice, Porta delle Lame, Porta Galliera, Porta Mascarella e Porta San Donato.