Angoscia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
L'angoscia è un sentimento intenso di ansia e apprensione.
Il termine angoscia è stato utilizzato per la prima volta in termini filosofici da Søren Kierkegaard (1813–1855), con il quale il filosofo danese identificò la condizione preliminare dell'essenza umana, che emergeva quando l'uomo si poneva davanti ad una scelta: la libertà sconfinata di scelte che l'uomo può operare, lo getta in preda all'angoscia, conscio delle responsabilità derivanti dal fatto che una scelta positiva significhi milioni di scelte negative. L'angoscia è definitiva quindi come il sentimento della possibilità.
A differenza dell'animale, che è guidato da istinti in grado di soddisfare le prime necessità, ogni uomo è abbandonato a sé stesso e costretto a operare delle scelte che possono prospettarsi errate, pericolose o addirittura lesive per la sua stessa esistenza; quindi, dal momento che ciascuno condivide lo stessa condizione di fronte all'atto di scegliere, l'angoscia è necessariamente un fondamento dell'essenza umana, primigenio e inalienabile.
Attualmente si tende a definire l'angoscia come un senso di frustrazione e malessere, una sofferenza psicologica che può degenerare anche in diverse patologie (si pensi all'angoscia di castrazione infantile o all'angoscia esistenziale di derivazione kierkegaardiana).