Zamia integrifolia
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Zamia integrifolia Stato di conservazione: Sicuro |
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Zamia integrifolia |
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Classificazione scientifica | |||||||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | |||||||||||||||||||||
Zamia integrifolia L. f., 1789 |
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Sinonimi | |||||||||||||||||||||
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La Zamia integrifolia è una cicade diffusa negli Stati Uniti sud-orientali e nei Caraibi.
Indice |
[modifica] Morfologia
Il fusto non supera i 25 cm di altezza ed è in larga parte sotterraneo. Possiede un sistema radicale tuberoso multi-ramificato.
Le foglie, pennate, sono lunghe da 20 a 100 cm, e sono composte da 5 a 30 paia di foglioline. Le foglioline sono oblungo-lanceolate, lunghe 8-25 cm e larghe 0.5-2 cm. Sono spesso revolute, con picciolo spinoso.
Come tutte le cicadi è una specie dioica, con strutture riproduttive maschili e femminili disposte su individui differenti. I coni maschili sono lunghi 5-15 cm, cilindrico-fusiformi, spesso a grappoli. I coni femminili, di colore rossastro, sono ovoidali lunghi 5-20 cm e 4-6 cm di diametro.
I semi sono ovoidali, rosso-arancio, lunchi circa 1 cm.
[modifica] Distribuzione e habitat
È diffusa negli Stati Uniti sud-orientali (Florida, Georgia), nelle isole Bahamas, a Cuba nelle isole Cayman e nella Repubblica Dominicana. In passato si trovava anche a Porto Rico e Haiti, ma in atto sembra essersi estinta in quelle aree.
Predilige i terreni sabbiosi o limosi, ben drenati, con luce solare filtrata o esposizione parzialmente ombreggiata.
[modifica] Usi
- Le popolazioni Seminole della Florida, presso cui è nota col nome comune di Koonti, utilizzavano l'amido della Z. integrifolia come alimento. Tale uso era diffuso anche presso altre popolazioni di Nativi americani (in particolare i Tequesta e i Maroons).
La pianta è in realtà tossica, in quanto produce una tossina che colpisce l' apparato digerente e il sistema nervoso. La tossina può comunque essere eliminata con accurati risciacqui.
L'amido, simile al sago, si estrae dalle radici e dal tronco. Tipicamente le radici venivano frantumate in un mortaio di legno e la polpa così ottenuta veniva fatta essiccare, ottenendo una farina giallastra, utilizzata per la preparazione di vari cibi.
- Nell'Ottocento l'amido era estratto a livello industriale per essere utilizzato come appretto da bucato.
Nella preparazione industriale per ottenere un colore più bianco si utilizzavano multiple fasi di macerazione.
[modifica] Bibliografia
- Whitelock, Loran M. The Cycads. Timber press (2002) ISBN 0881925225
- Ward, D.B. (1978). Rare and Enangered Biota of Florida 5: 122-124.