William Westmoreland
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William Childs Westmoreland (26 marzo 1914 - 18 luglio 2005) è stato un generale statunitense. Atletico, ottimista ad oltranza, pronto a buttarsi giù da un aereo alla testa dei suoi, ha incarnato il tipo del generale dei film di Hollywood. Eccetto un particolare: invece di vincere, ha perso.
Ragazzino, tra i boy-scout raggiunse presto il grado di aquila; poi entrò all'Accademia militare di West Point.
Ne uscì ufficiale nel 1936; 24 anni dopo vi tornò come sovrintendente all'educazione militare.
Di mezzo c'era stata la seconda guerra mondiale e la guerra di Corea. Egli si era distinto in entrambe: con l'artiglieria in Sicilia, con i paracadutisti in Corea.
Nel 1964 raggiunse il grado di generale e, con l'intensificarsi della guerra del Vietnam, gli fu affidato il comando delle truppe americane.
Da alora egli sostenne un duplice braccio di ferro:
- da un lato coi i guerriglieri vietcong di Giap
- dall'altro con il Pentagono al quale, in una rapida escalation, chiese sempre più uomini e mezzi.
Perse in entrambi i casi.
La sua tattica del cerca e distruggi, facendo un uso massiccio dei bombardamenti al napalm e dell'artiglieria, non ebbe mai l'elasticità necessaria per stringere da presso un nemico abituato alla guerriglia e operante nel suo ambiente.
Nelle città, poi, ove l'uso di questi mezzi diventa problematico, i vietcong giunsero sino ad attaccare il suo quartier generale.
Nelle sue relazioni a Washington, per giustificare le crescenti richieste di uomini (sino ad un massimo di 540.000), le gravi perdite (10.000 uomini solo nei primi sei mesi del 1968), le spese astronomiche, Westmoreland sventolò la bandiera del tutto va bene.
Nel 1968, il presidente Lyndon Johnson decise di iniziare la de-escalation.
Una delle prime mosse fu la rimozione di Westmoreland che fu nominato Army chief of staff, cioè Capo di Stato Maggiore dell'esercito, incarico che tenne dal 1968 al 1972.
Nel 1974 divenne anche governatore della South Carolina.