Walter Lippmann
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Walter Lippmann (23 settembre 1889 - 14 dicembre 1974) è stato un giornalista statunitense che per 32 anni (dal 1931 al 1963) ha analizzato i fatti internazionali nella rubrica today and tomorrow dell'Herald Tribune di New York.
La sua profondità e larghezza di vedute furono sempre tali da meritargli la fama di saggio, due premi Pulitzer (nel 1958e nel 1962).
Lipmann non si è mai piegato al sensazionalismo ed ai gusti del grosso pubblico. Anche intervistando i personaggi più impegnati nella polimica politica (intervistò Kruscev nel 1958 e nel 1961), ha mantenuto sempre il distacco dell'osservatore. Nè ha mai conformato i propri giudizi a quelli dei giornali per cui scriveva.
Quando nel 1931 passò dalle colonne del radicale New York World (che dirigeva dal 1921) a quelle del conservatore Herald Tribune, il direttore dovette assicurare i lettori che Lippmann avrebbe scritto su ciò che gli pareva e come gli pareve.
Senza conformarsi nemmeno ai giudizi da lui stesso già formulati, sostenne alternativamente presidenti repubblicani e democratici.
Si occupò prevalentemente di politica estera: si batté per il Patto Atlantico, per rendere neutrale la Germania e contro la guerra del Vietnam.
Ogni anno si recava nei punti nevralgici della politica mondiale per intervistare gli uomini da cui dipendevano le sorti del mondo.
Ha lasciato anche 25 saggi, tra i quali si ricordano La buona società del 1937 e Competere per coesistere del 1959.
[modifica] Bibliografia
- Giovanni Dessì, Walter Lippmann. Informazione/Consenso/Democrazia, Edizioni Studium, Roma 2004
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