Roccia viva
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La roccia viva è il fondamento di un moderno acquario di barriera. Si tratta di roccia calcarea, prelevata direttamente dal mare, deve essere colonizzata da un'enorme quantità di microfauna, spesso è incrostata di alghe calcaree e ricca di quei batteri che nell'acquario svolgono il ciclo dell'azoto.
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[modifica] Origine della roccia viva
Esistono due tipi fondamentali di roccia viva: la naturale e la coltivata.
[modifica] Roccia viva naturale
La roccia viva naturale viene raccolta in molte delle isole dell'Oceano Pacifico e di norma sono frammenti di barriera corallina strappati dalle mareggiate, si tratta quindi perlopiù di pezzi dello scheletro calcareo dei coralli dell'ordine delle scleractinie, o anche di Heliopora sp.. Col tempo, anni, questi scheletri vengono colonizzati da centinaia, se non migliaia, di specie diverse di poriferi, ascidie, policheti, molluschi, echinodermi, decapodi, alghe, batteri e quant'altro. Normalmente si trovano anche giovani colonie di tutti i tipi di corallo.
[modifica] Roccia viva coltivata
Da quando è stato vietato qualunque tipo di prelievo dal Mare dei Caraibi [citazione necessaria] in America sono nate imprese per la coltivazione della roccia viva lungo la costa del Golfo del Messico. Grosse quantità di roccia calcarea viene scaricata in mare e lasciata maturare per alcuni anni durante i quali vengono colonizzate da una discreta quantità di flora e fauna marina.
La roccia coltivata ha alcuni svantaggi rispetto la naturale. Innanzitutto è molto più densa e pesante per evitare che gli uragani distruggano le coltivazioni. La maggiore compattezza comporta una superficie utile alla colonizzazione nettamente inferiore. Inoltre la limitata permanenza in mare non consente lo stabilirsi di una biodiversità paragonabile a quella delle roccie coralline naturali. Il vantaggio della roccia coltivata è, almeno per il popolo americano, che il breve viaggio per la consegna dal luogo di raccolta al rivenditore o all'acquariofilo, permette la sopravvienza della maggior parte della vita presente sulle roccie.
[modifica] Raccolta della roccia viva
In alcuni arcipelaghi del Pacifico la raccolta di roccia viva è il principale business. Le rocce sono raccolte a mano e trasportati in stabilimenti locali per un primo processo di pulizia. Le rocce vive appena raccolte di solito vengono ripulite dal grosso delle alghe e delle spugne dato che durante il trasporo morirebbero. Vengono quindi rimosse per evitare che, morendo, rilascino troppe sostanze tossiche che ucciderebbero tutto il resto della vita presente nella roccia. Vengono spesso rimossi anche eventuali animali indesiderabili in un acquario, come ad esempio i gamberi predatori, grossi vermi o altro.
[modifica] Trasporto
Dopo la prima pulizia le rocce vive sono messe in contenitori di polistirolo per garantire un certo isolamento termico. Le imprese più attente usano anche aggiungere quei sacchetti chimici che producono calore o freddo. Il tipo e la quantità di questi viene scelto a seconda del clima della destinazione delle rocce. Mantere il più possibile una temperatura costante e vicina a quella della barriera corallina, previene stress e mortalità dato che quasi tutti gli organismi delle barriere coralline tollerano molto poco le variazioni di temperatura. Nei contenitori vengono anche messi pezzi di carta bagnata per mantere un certo livello di umidità. Le rocce vive vengono infatti trasportate in aria, e non immerse in acqua. Trasportandole in aria tutti gli organismi che le popolano trattengono le scorie che invece renderebbero l'acqua letale.
[modifica] Processo di cura
Durante il viaggio dal luogo di origine, che dura spesso parecchi giorni, le rocce vive restano all'asciutto, in condizioni di temperatura a volte proibitive e senza cibo. Per molte delle forme di vita presenti è un trauma tale da causarne la morte. A causa della materia in decomposizione, che è inquinante, non è opportuno mettere le rocce appena arrivate direttamente in acquario. Per rendere le rocce vive utilizzabili è necessario sottoporle al processo comunemente chiamato cura. Come prima cosa si mettono le rocce a bagno in acqua marina per reidratare il tutto, durante questo primo risciacquo andrebbe tolta tutta la materia in decomposizione. Le rocce vanno quindi fatte spurgare per un paio di settimane in una vasca con forte movimento, un buon schiumatoio e il giusto livello di calcio, magnesio e carbonati. Un modo empirico ma efficace per capire il livello di cura è di valutare l'odore delle rocce, che deve essere un chiaro odore di mare, fresco.