Rainbow Warrior
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il Rainbow Warrior (in italiano guerriero dell'arcobaleno) è la nave ammiraglia della flotta di Greenpeace. Purtroppo l'evento più noto associato ad essa è il suo affondamento, il 10 luglio 1985, nel porto di Auckland, in Nuova Zelanda, da parte della DGSE, il servizio segreto francese responsabile delle operazioni all'estero.
Durante l'episodio, che doveva essere solo intimidatorio ed impedire alla nave di partecipare alle azioni di disturbo contro i test nucleari francesi nell'atollo polinesiano di Mururoa, la nave venne minata con una carica esplosiva collocata all'esterno dello scafo. Purtroppo l'esplosione, oltre a conseguire l'obiettivo primario di affondare la nave nei bassi fondali del porto, uccise il fotografo portoghese Fernando Pereira, attivista del movimento, che dormiva nei pressi del punto nel quale era stata collocata la carica esplosiva.
L'avvenimento provocò lo sdegno della comunità internazionale e non giovò certo alla popolarità dei francesi nelle relazioni internazionali, oltre a diminuire la già scarsa stima che il governo socialista dell'epoca aveva verso il servizio, stima che verrà ulteriormente a decrescere in seguito ad ulteriori errori operativi della DGSE.
Dopo quattro anni esatti, un nuovo Rainbow Warrior prendeva il mare, un veliero a tre alberi e motore diesel da 555 tonnellate a scafo metallico costruito in Gran Bretagna.