Pinne
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Le pinne sono delle calzature usate dai subacquei per muoversi più efficacemente sott'acqua e, più generalmente, usate per attività sportive acquatiche (tra cui bodysurf e nuoto). Sono in genere di plastica o gomma, ma i modelli più recenti sono realizzati in materiali sintetici sempre più sofisticati, ad esempio la fibra di carbonio.
Si tratta di una calzatura sulla cui estremità anteriore è fissata una superficie piatta (pala) di opportuna lunghezza ed elasticità, in genere di spessore assai sottile e sostenuta da nervature laterali. In alcuni modelli ormai di descrescente diffusione, la pala presentava un'apertura ortogonale alla direzione di marcia, per consentire un certo passaggio di acqua durante la pinnata (o palata).
Le pinne incrementano la forza di spinta del piede maggiorando la superficie acquea sulla quale imprimere la spinta per ciascun passo. Accessoriamente, la conformazione della pinna e l'elasticità del materiale, contribuiscono a distribuire in modo ottimale l'azione muscolare sull'acqua per il massimo rendimento della pinnata.
I modelli per la subacquea sono differenziati a seconda del tipo di impiego: per l'apnea (ed in particolare per la caccia all'aspetto) le pinne sono molto lunghe ed a pala molto rigida, per pinnate molto lente e ricche di potenziale di inerzia. Per le immersioni con bombole, nelle quali non vi è l'esigenza di risparmiare riserve respiratorie, le pinnate possono essere più frequenti e si usa una allora una più agile pinna a pala morbida, che consente una migliore modulazione della potenza di passo ed una più agevole escursione laterale per veloci cambi di assetto. Alcuni usano anche un modello monopinna, in cui entrambi i piedi sono alloggiati nella medesima calzatura).
Un differenza di rilievo è data dal tipo di scarpetta (la parte che ricopre il piede): può essere chiusa al tallone, oppure con tallone libero e fissabile con un cinghiolo regolabile a fibbia. Quest'ultimo tipo è preferito dai subacquei che effettuano immersioni in condizioni climatiche differenziate, potendo usare lo stesso accessorio con o senza calzari.
La scarpetta è in genere realizzata in materiale morbido per la massima aderenza al piede e dotata di opportune aperture (davanti alle dita centrali o sotto di esse) per evitare la formazione di bolle d'aria. La sua conformazione riveste particolare importanza, dovendosi evitare la perdita accidentale della pinna durante l'uso. A questo riguardo molti subacquei ritengono che la pinna a tallone aperto sia più sicura ove ne sia ben regolato il cinghiolo, in caso contrario si avrebbe peraltro anche una certa dispersione di potenza.
La ricerca tecnologica studia attualmente l'ottimizzazione dell'idrodinamica, la riduzione dei vortici e degli eventuali svantaggi da effetto Venturi, la riduzione degli attriti (attraverso lo studio di nuovi materiali).
[modifica] Monopinna
Per approfondire, vedi la voce Monopinna. |
È l'elemento base del nuoto pinnato. Essa è costituita da una pala unica che può essere in plastica (usata solo per i giovani atleti che si avviano al preagonismo), in fibra di vetro (vetroresina), e più recentemente anche in carbonio e kevlar®. Nel corso del tempo ha avuto una evoluzione, fino a giungere ad un modello che si può definire standard: le dimensioni vanno dai 60/80 centimentri di lunghezza e 60/70 centimetri di larghezza.
[modifica] Curiosità
Lo statista ed inventore Benjamin Franklin costruì un paio di primordiali pinne quando da ragazzo viveva a Boston vicino al fiume; erano costituite da due sottili pezzi di legno che gli consentivano di muoversi velocemente in acqua.
Louis de Corlieu in Francia e Owen Churchill negli Stati Uniti, lavorando indipendentemente, fuono i primi a rendere le pinne una realtà. Il modello di Churchill catturò l'attenzione della Marina Statunitense, che li fece utilizzare agli uomini rana nei primi anni 40.
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