Paternità

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Nell'accezione primaria paternità indica la condizione di padre, di colui, cioè, che nell'atto sessuale con la donna crea un nuovo essere umano, con il quale egli intrattiene un rapporto giuridico/affettivo unico e privilegiato.

Da questo concetto di paternità biologica derivano quelli di paternità adottiva, spirituale,ecc..

[modifica] Scoperta della paternità

La scoperta della paternità ebbe luogo in un periodo storico per il quale la documentazione è assai scarsa, ma i pochi studiosi che se ne sono occupati sono riusciti comunque a metterne in luce i tempi, i modi e le conseguenze in modo soddisfacente.

La relazione fra atto sessuale e procreazione è di natura sperimentale e non di evidenza immediata. Per lunghi periodi storici gli esseri umani ignorarono che era l'uomo a fecondare la donna: e così fu durante la cosiddetta età matriarcale, età in cui la donna reggeva il potere economico-politico in quanto ritenuta unica detentrice della capacità di procreare. Se l'uomo infatti era indispensabile nel provvedere alla sopravvivenza ed alla difesa del gruppo, era tuttavia la donna che lo creava, lo incrementava e lo reintegrava con la nascita di nuovi individui. Indiscusso era quindi il suo primato e appare dunque giustificato l'imporsi, altrimenti difficilmente spiegabile, del matriarcato anziché del patriarcato agli albori dell'umanità. È però opportuno ricordare in questa sede che attualmente numerosi studiosi negano l'esistenza di questa sorta di "matriarcato primitivo", né sono state trovate prove materiali sufficienti per poterlo affermare in tutta sicurezza.

Tale situazione si protrasse molto probabilmente per tutto il paleolitico. Con l'avvento del neolitico l'umanità iniziò a cercare soluzioni che le permettessero di evitare spostamenti continui: nacquero così l'agricoltura e l'allevamento. Proprio quest'ultimo, pare, fu causa di riflessioni che poco a poco condussero, forse la donna che più dell'uomo si occupava degli animali addomesticati, alla scoperta della funzione procreativa del rapporto sessuale fra maschio e femmina. In una società in cui la sessualità, mero piacere e coagulante sociale, non era colpita da nessun tabù, quella scoperta provocò reazioni sconvolgenti, non solo per quanto concerne la normativa della stessa, ma anche per l'intero assetto politico, sociale ed economico.

I tempi furono naturalmente lunghissimi, ma i mutamenti inarrestabili; e portarono al modello di società patriarcale che si impose, pian piano e con sfumature diverse, a tutta l'umanità e che ancor oggi sostanzialmente la caratterizza. Uniche eccezioni alcuni gruppi di cosiddetti "primitivi" in cui vigono tuttora norme e forme pre-patriarcali.

Le più importanti conseguenze della scoperta della paternità furono in primo luogo il declino del modello sociale matriarcale e l'imporsi di quello patriarcale. All'uomo e non più a qualche misteriosa forza magica o divina spettava ora il potere di fecondare l'utero femminile altrimenti improduttivo. La donna aveva bisogno di lui e questo gli dava un prestigio che andava ben oltre la sua capacità di approvvigionamento e di difesa del gruppo. Con la scoperta della paternità l'uomo si liberava del complesso di inferiorità che certamente deve averlo afflitto in precedenza.

Nella tragedia di Eschilo intitolata Le Eumenidi alla corifea delle Erinni che accusa Oreste di aver versato il suo stesso sangue, quello della madre, Apollo risponde che ciò non è affatto vero, perché la madre è solo la nutrice e non la genitrice del figlio, il cui sangue è solo quello del padre che è il vero, unico genitore. La tesi viene accolta dai giudici e Oreste viene assolto.

È questo un illuminante esempio della rivoluzione provocata dalla scoperta della paternità. La tesi di Apollo era evidentemente estrema e non tutti l'adottarono, nemmeno ad Atene. La maggior parte dell'umanità, in modi diversi a seconda dei tempi e dei luoghi, concesse più spazio alla donna, come del resto fece nel dramma eschileo ricordato la stessa Atena che trasformò così la Erinni/Furie in Eumenidi/Benevole. È pur vero, però, che la tesi di Apollo sussiste tuttora in culture non proprio di secondo piano.

Un'altra ovvia conseguenza della scoperta della paternità fu il passaggio dalla matrilinearità alla patrilinearità e la conseguente nascita della famiglia come noi oggi comunemente la intendiamo.

Un'ultima e non trascurabile conseguenza fu la sostituzione di una ferrea normativa sessuale alla totale libertà prima vigente. La presa di coscienza del valore determinante del seme maschile nel processo riproduttivo determinò la sua sacralizzazione e diede vita ai tabù ancor oggi vigenti relativi alle pratiche sessuali che non portano alla fecondazione della donna.

[modifica] Ricerca della paternità

Nella Medicina legale la ricerca della paternità è un processo tipico della prassi medico-legale. La legge che riforma questo istituto (Legge n. 151 del 1975 permette di effettuarla pressoché in qualsiasi caso a patto che non contrasti con particolari situazioni come concepimento incestuoso o stato di figlio illegittimo. La prassi è stata rivoluzionata dall'avvento dell'analisi del DNA e di quello dei caratteri ematologici. Il metodo utilizzato negli accertamenti ematologici consiste nella ricerca nei tre soggetti (padre presunto, madre e figlio) del numero più elevato possibile di marcatori genetici, qualora nessuno di questi marcatori venga escluso, è possibile un calcolo probabilistico della paternità. Tali calcoli vengono effettuati per stabilire quale verosimiglianza presenti l'ipotesi che un soggetto sia padre di un altro, avendo cura dei marcatori paterni presenti anche nella madre e nel figlio, e della frequenza con cui questi si presentano nella popolazione alla quale gli individui esaminati appartengono.

Con tale ricerca si può raggiungere una approssimazione altissima pari al 99,9%. Di recente la possibilità di studiare la struttura del genoma cellulare, la scoperta e l'applicazione pratica del cosiddetto fingerprinting del DNA, scisso con enzimi, hanno evidenziato numerosi loci del genoma dotati di estrema variabilità. Questa caratteristica di piccole combinazioni uniche per ogni individuo e trasmesse secondo le Leggi di Mendel è utilizzata nella ricerca della paternità per una più alta probabilità di riuscita.

[modifica] Bibliografia

Jacques Dupuis, Storia della paternità, Edizioni Tranchida, 1996
Philippe Ariès, Padri e figli nell'Europa medievale e moderna, Laterza, 1994.
Giuditta Lo Russo, Uomini e Padri. L'oscura questione maschile, Roma, Edizioni Borla, 1995
Luigi Zoja, Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre, Bollati Boringhieri, Torino, 2000