Parti Québécois
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Il Parti québécois (Partito quebecchese) o PQ è un partito politico che rivendica la sovranità nazionale per la provincia canadese del Quebec. Nel paesaggio politico provinciale difende delle politiche socialdemocratiche e gode tradizionalmente del sostegno dei sindacati senza intrettanere legami formali con nessuno di essi. Dal 1976, anno della prima vittoria elettorale, rappresenta con il Partito liberale del Quebec una delle due principali forze politiche della provincia. I membri e i militanti del PQ sono spesso chiamati péquistes.
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[modifica] Storia
Il Parti québécois nasce nel 1970 dalla fusione del Movimento Sovranità-associazione (Mouvement souveraineté association) fondato da René Lévesque e dal Raduno nazionale (Ralliement national) di Gilles Grégoire. Gli obiettivi principali del PQ sono l'indipendenza politica, economica e sociale della provincia del Quebec.
Alle elezioni generali del 1976 il partito ottiene la maggioranza all'Assemblea nazionale (parlamento provinciale) e quindi l'incarico di formare un governo. La vittoria è accolta con gioia da parte di molti quebecchesi di lingua francese. Allo stesso tempo si registra un'accelerazione della migrazione verso altre provincie da parte di una parte consistente della popolazione di madrelingua inglese, in parte grazie alla vitalità economica della città di Toronto.
Il primo governo retto dal PQ riconobbe il diritto di autodeterminazione alle popolazioni autoctone del Quebec, a condizione che l'integrità territoriale della provincia non venisse messa in discussione. Tuttavia, è l'adozione della Carta della lingua francese (Charte de la langue française) - meglio conosciuta come legge 101 (loi 101) - che fa passare il primo governo Lévesque alla Storia. La legge prevede una serie disposizioni finalizzate ad assicurare al francese la funzione di unica lingua ufficiale nella provincia. Infatti, all'epoca la popolazione quebecchese era composta all'85% da persone di madrelingua francese che disponevano di una modesta conoscenza dell'inglese. Tuttavia, i maggiori gruppi imprenditoriali della provincia utilizzavano esclusivamente l'inglese come lingua di lavoro. Il principale obiettivo della legge era di assicurare alla popolazione francofona di raggiungere delle funzioni di responsabilità senza dovere rinunciare all'uso della propria lingua madre. Le principali critiche contro la legge riguardano la restrizione dell'iscrizione alle scuole pubbliche di lingua inglese ai figli di persone che hanno a loro volta frequentato istituti pubblici anglofoni nella provincia, escludendone quindi i figli di immigrati e i cittadini canadesi francofoni. Le comunità non francofone di Montreal, tra cui si distinse soprattutto l'importante comunità italiana, accolsero quindi la legge con grande delusione: la legge obbligava le nuove generazioni di immigrati a rinunciare ad un'istruzione in inglese, che oramai stava diventando la lingua d'uso di tutte le comunità ad eccezione dei francofoni.
Il partito è stato rieletto nel 1981, ma sconfitto nel 1985.
Nel 1980 il governo del PQ promosse un referendum per ottenere il mandato di negoziare l'indipendenza della provincia. La proposta fu rifiutata da più del 60% degli elettori. La sconfitta non si traduce con l'abbandono delle rivendicazioni indipendentiste: nel 1982 il governo Lévesque rifiuta di ratificare la nuova Costituzione del Canada. In seguito al fallimento degli accordi di Meech Lake e Charolottetown, promossi per risolvere la questione aperta delle relazioni tra la provincia e la federazione, il PQ, ritornato al governo nel 1994 ripropone nel 1995 un secondo referendum. La proposta di accedere alla sovranità nazionale viene rifiutata con uno scarto di meno dell'1%. Nella notte della sconfitta, il primo ministro della provincia e leader del PQ accusa "il denaro e il voto etnico" di essere la causa della mancata indipendenza, e rassegna le dimissioni.
La guida del governo sarà successivamente assunta da Lucien Bouchard, ex-ministro conservatore del Governo canadese, che aveva abbracciato la causa secessionista fondando il Bloc québécois in seguito al fallimento degli accordi di Meech Lake. Il governo Bouchard si distingue per la gestione rigorosa delle finanze pubbliche caratterizzata da tagli alle spese. Dopo avere formato un secondo governo in seguito alle elezioni del 1998, Lucien Bouchard sarà costretto a lasciare la guida del governo per motivi di salute. Il suo successore, Bernard Landry non riesce a portare il partito alla vittoria nel 2003. Landry si dimetterà dalla guida del PQ nel giugno del 2005. Dal novembre 2006 il partito è guidato da André Boisclair.
[modifica] Relazioni con il Bloc québécois
Il Bloc québécois è un partito canadese presente a livello federale fondato nel 1990 dall'ex-ministro conservatore Lucien Bouchard, futuro leader del PQ. Pur conseguendo le medesime finalità politiche, le due forze dispongono di strutture rigidamente separate.
[modifica] Leaders
- René Lévesque (1968-1985) (primo ministro1976-1985)
- Pierre-Marc Johnson (1985-1987) (primo ministro 1985)
- Jacques Parizeau (1987-1996) (primo ministro1994-1996)
- Lucien Bouchard (1996-2001) (primo ministro 1996-2001)
- Bernard Landry (2001-2005) (primo ministro 2001-2003)
- Louise Harel (2005) (interim)
- André Boisclair (dal 2005)
[modifica] Risultati alle elezioni
Elezioni | Numero candidati | Numero seggi ottenuti | % dei voti espressi |
---|---|---|---|
1970 | 108 | 7 | 23.06% |
1973 | 110 | 6 | 30.22% |
1976 | 110 | 71 | 41.37% |
1981 | 122 | 80 | 49.26% |
1985 | 122 | 26 | 38.69% |
1989 | 125 | 29 | 40.16% |
1994 | 125 | 77 | 44.75% |
1998 | 124 | 76 | 42.87% |
2003 | 125 | 45 | 33.24% |
[modifica] Referenze
- Godin, Pierre. René Lévesque, Héros malgré lui, Éditions Boréal, 1997. ISBN 2-89052-8333-2