Palazzo Barbieri
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Palazzo Barbieri è la sede del comune di Verona. Si trova in Piazza Brà, che è una delle principali piazze veronesi.
Palazzo Barbieri è un edificio in stile neoclassico progettato dall’ingegnere Giuseppe Barbieri, che fu anche l’autore del Cimitero Monumentale. La costruzione incomincia nel 1836 e viene portata a termeine nel 1848. Durante l’occupazione austriaca il palazzo, al quale era stato posto il nome di "Gran Guardia Nuova", fu adibito prevalentemente a usi bellici. Dopo l'unione del Veneto al Regno d'Italia si scelse che per la sua importanza e la sua centralità dovesse diventare la sede degli uffici comunali.
La notte del 23 febbraio 1945, in uno dei più distruttivi bombardamenti della seconda guerra mondiale, palazzo Barbieri fu colpito e gravemente danneggiato. Fu in poco tempo ricostruito e ampliato, con la rotonda retrostante, su progetto degli architetti Raffaele Benatti e Guido Troiani, e quindi inaugurato nel marzo del 1950.
[modifica] La sala del consiglio
La sala del consiglio comunale è dominata dall'enorme tela di Felice Brusasorci (1540-1605) raffigurante la vittoria dei veronesi sui benacensi. Come il quadro di Paolo Farinati esposto nella Sala degli Arazzi, essa fu commissionata nel 1595 per celebrare le gesta illustri e i felici eventi della città. Furono chiamate a partecipare all’impresa le due più prestigiose botteghe pittoriche veronesi della fine del Cinquecento, quella di Farinati (realizzò un dipinto anche suo figlio Orazio) e quella di Felice Brusasorci. Contribuirono con propri lavori alcuni tra i migliori dei suoi allievi: Alessandro Turchi, Pasquale Ottino, Sante Creara, che forse collaborò anche a questa tela nella relizzazzione delle atletiche figure in primo piano. La fonte iconografica del dipinto è "L’Istoria di Verona" di Girolamo Dalla Corte, pubblicata pochi anni prima. La battaglia, episodio leggendario della storia cittadina, si sarebbe svolta nell’anno 829 sulle rive del Garda. Due stemmi del Comune contrassegnano le truppe veronesi: il Palazzo di Teodorico sullo stendardo a sinistra e la croce gialla in campo blu sulla bandiera che campeggia al centro del quadro. Sulla parete destra entrando è appeso un piccolo affresco della seconda metà del Trecento, di autore ignoto, che raffigura Cristo crocifisso tra la Madonna e san Giovanni. L’affresco, staccato da una casa al ponte Navi, fu donato al museo civico dal proprietario nel 1901.