Museo naturalistico del Roero
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Il museo naturalistico del Roero è il più importante del settore nella zona. È situato a Vezza d'Alba, in provincia di Cuneo.
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[modifica] Breve storia
Il museo è nato all'inizio degli anni ottanta, nella scuola elementare di Vezza d'Alba per una chiara scelta di metodo di alcuni insegnanti: accostare i bambini allo studio dell'ambiente mediante l'osservazione della realtà del mondo che ci circonda, abituandoli a raccogliere, studiare e conservare gli elementi più significativi. Così, un reperto dopo l'altro, si è naturalmente formata una prima collezioni di fossili e di piccoli animali che si è via via arricchita di nuovi reperti.
Alla fine dell'anno 1999 la scuola ha concordato con l'amministrazione comunale la trasformazione da Museo scolastico a Museo civico, continuando a curarne la gestione con il Gruppo cultura-turismo.
[modifica] Sistemazione
Il museo è composto dalla sala geologica e dalla sala naturalistica
[modifica] Sala geologica
Predisposta dal professor Oreste Cavallo, presenta la stratigrafia del suolo del Roero e le ere geologiche di formazione.
I fossili, rinvenuti in territorio vezzese, sono esposti in due vetrine
Il Museo arti e mestieri di Cisterna d'Asti ha contribuito ad arricchire la collezione di fossili donando importanti reperti: una concrezione di conchiglie fossili ed un prezioso esemplare di legno fossilizzato.
La formazione gessoso-solfifera tipica del Roero è presentata su un pannello indicante l'utilizzo del gesso nella passata vita locale.
[modifica] Sala naturalistica
Presenta sette vetrine che riproducono, con l'allestimento di diorami, gli ambienti significativi del Roero.
[modifica] Il bosco umido
Presente lungo i corsi d'acqua del fondovalle, accoglie, fra salici, pioppi, farnie e ontani, la gazza, il succiacapre, la beccaccia, il porciglione, il fringuello, il codibugnolo, la cutrettola, la cincia bigia e la cinciarella
[modifica] Il bosco secco
Caratterizza la sommità dei bricchi. Fra pini silvestri, roverelle ed acacie, nidificano l'allocco, la ghiandaia, il rigogolo, il frosone, i picchi, la cinciallegra e si nascondono lo scoiattolo, il ghiro e il moscardino.
[modifica] Le rocche
Misteriose ed inaccessibili, ospitano l'astore, la cesena, i tordi, la pernice, il regolo, il riccio, la donnola, la lepre, il tasso e il cinghiale
[modifica] Le peschiere
Zone umide inserite in un ambiente siccitoso, permettono la sopravvivenza della carpa, della tinca, dell'airone, della gallinella d'acqua, della beccaccia, del nibbio e del biacco.
[modifica] Il Tanaro
Divide il Roero dalle Langhe, con canneti e gorre offre un rifugio sicuro a gabbiani, germani, folaghe , martin pescatore e falchi di palude
[modifica] I ruderali
Di questa classe fanno parte il barbagianni, la civetta, lo sparviero, il rondone, il passero, lo scricciolo, il merlo e la rondine. Si nascondono fra gli anfratti e le rovine di torri e case abbandonate, invase da arbusti e rampicanti
[modifica] I coltivi
Estesi sui versanti soleggiati nelle valli fra vigneti, frutteti e campi di cereali, si possono incontrare la cornacchia, il cardellino, il pettirosso, la tortora, il fagiano, la ballerina bianca, la volpe e la poiana
[modifica] I nidi
Sono inoltre presenti i nidi dei principali uccelli nidificanti nel Roero, distribuiti in due spaziose vetrine. Vicino ad ogni nido è collocato l'esemplare individuale e in coppia.
[modifica] Insetti
È in fase di allestimento la raccolta entomologica