Melisso di Samo
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Melisso di Samo nasce e vive a Samo negli anni compresi nel V a.C. dove si impegna nella vita politica.
L'obbiettivo principale della sua dottrina era quello di donare un aspetto più elegante e sistematico alla dottrina del suo maestro Parmenide.
[modifica] L' essere
Per Melisso l'essere è infinito spazialmente e temporalmente. É cioè incorporeo (nel senso del non essere spazialmente determinato) e ingenerato: infatti se fosse stato generato sarebbe necessario che prima di nascere non fosse nulla; ma dal nulla non sarebbe potuto nascere nulla in alcun modo. Al contrario l'essere è ciò che era, è e sempre sarà.
Il concetto di infinito visto sotto una luce positiva è assolutamente nuovo per la filosofia greca che, soprattutto dopo Pitagora, guardava all'illimite con timore, affermando che la perfezione stava nell'essere finito.
L'essere è inoltro unico (contrapposto ad un essere molteplice), identico a se stesso ed incorruttibile. Spieghiamo: l'affermazione del molteplice è fatta sulla base dell'esperienza sensibile, la quale conduce solo ad opinioni (δοξαι) fallaci e ingannevoli. In realtà ciascuna cosa è necessario che sia unica e che "sempre sia ciò che precisamente è" e perciò non si trasformi, come suggerirebbero i nostri sensi. Ammettere che le cose si trasformano implica un nascere e un perire, ossia il non essere dell'essere. Questo per gli eleatici non era possibile.
[modifica] Errore dei sensi
Per Melisso i sensi sbagliano sempre e su di essi non si può far affidamento, in quanto non arrivano a cogliere le cose eterne, dunque l' essere, mentre la ragione é capace di coglierle appieno. Dunque vengono esclusi i molti (che verranno ripresi poi dai pluralisti),in quanto corruttibili e divenienti.
[modifica] Critica di Aristotele
Aristotele arrivava a considerare Melisso come un filosofo rozzo in quanto le sue convinzioni andavano contro la prova dei fatti. Secondo lo stagira non poteva esistere una sostanza infinita, ed incorruttibile, in quanto ciò avrebbe escluso il vuoto e dunque anche il movimento. L' infinito poteva essere attribuito alla quantità (un predicato) e non alla categoria principale (la sostanza) ad esempio: ci possono essere infinite piante, ma non una pianta infinita .
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