Lotta grecoromana
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
[modifica] Lo spirito della Lotta Greco-Romana
La lotta olimpionica è gestita da una sola federazione, la F.I.L.A (Fédération Internationale des Luttes Associées). La lingua ufficiale è il francese, in omaggio a Pierre de Coubertin che ha voluto la lotta tra gli sport olimpici. La lotta olimpionica praticata, si suddivide in due stili: stile Greco-Romana e stile libero. Il contesto per la pratica dei due stili (materassina, costumi, vestiario arbitri, ecc.) è identico, quindi agli occhi di una persona che non conosce la lotta i due stili possono confondersi. La differenza tra lo stile Greco-Romano e lo stile libero è rappresentato dal fatto che nella lotta Greco-Romana non si possono eseguire tecniche di atterramento o ribaltamento che prevedano azioni sulle gambe, come l'uso di prese alle gambe, tecniche di spazzata o intrecci.
Il divieto delle tecniche sopracitate, trova la sua spiegazione nella cultura estetica classica. Ponendo, infatti, al centro dell'azione fisica determinati gruppi muscolari, anziché altri, si mirava a uno sviluppo psicofisico in stretto rapporto con i valori estetici di quei tempi, concernenti la potenza fisica.
Un altro sport codificato con questi intenti era il Pugilato.
Gli antichi Greci e poi i Romani consideravano, quindi, questo tipo di lotta non come un'arte marziale, cioè finalizzata alla distruzione dell'avversario, come era di fatto il pancrazio, ma un vero e proprio sport, dove l'obbiettivo è maturare nella disciplina il proprio carattere e godere della vitalità e dello stato psicofisico ottenuto. Questo è il motivo del perché nella lotta Greco-Romana non ci sono tecniche di strangolamento, leve, e in generale tecniche con finalità marziale.
[modifica] La tecnica e le regole
L'obbiettivo principale nella lotta Greco-Romana, consiste nel riuscire a portare l'avversario al tappeto, facendogli successivamente, poggiare entrambe le spalle (schienamento). In questo caso l'incontro viene interrotto e viene assegnata la vittoria. Se invece l'incontro si protrae per tutta la sua durata, che è di circa 5 o 6 minuti, vince chi ha conquistato più punti.
La lotta Greco-Romana (ma anche lo stile Libero) prevede due fasi: Lotta in piedi e lotta a terra.
Nella lotta in piedi si prevede l'utilizzo di una vasta gamma di tecniche di Proiezione e Atterramento che vengono applicate sfruttando lo squilibrio dell'avversario che viene creato durante l'azione di schermaglia. Durante la schermaglia si costruiscono i presupposti per l'applicazione delle tecniche di Proiezione o Atterramento. Questi vengono determinati dalla ricerca di una buona presa sull'avversario e, contemporaneamente, dall'applicazione di finte (inquadrate in una strategia...) che hanno il fine di squilibrarlo. Viene definita combinazione una o più finte eseguite prima della tecnica reale di proiezione o atterramento. C'è da dire che la reattività del lottatore è fortemente condizionata dalla sua condizione psicofisica, e tende a decrescere durante l'incontro, rendendolo più vulnerabile agli attacchi di un avversario più prestante.
La lotta a terra invece, o è la prosecuzione di una azione iniziata in piedi, o viene determinata dall'arbitro come penalità verso uno dei due lottatori che si è sottratto alla lotta rendosi passivo. Anche la lotta a terra prevede una vasta gamma di tecniche finalizzate al ribaltamento e al possibile schienamento dell'avversario.