Gaio Cornelio Gallo
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Gaio Cornelio Gallo (Forum Julii, 69 – 26 a.C.) fu un poeta e uomo politico romano.
Nato da umile famiglia della Gallia Narbonese, fu amico di Virgilio che aiutò anche a conservare le proprietà mantovane al tempo delle distribuzioni ai veterani, dopo Filippi.
Dopo la vittoria di Ottaviano ad Azio, fu nominato praefectus Aegypti. Ricoprì questa carica con eccessiva indipendenza, spingendosi a parlare con scarso riguardo dello stesso Augusto. Caduto in disgrazia e condannato all'esilio e alla confisca dei beni, si suicidò nel 26 a.C..
Della sua produzione letteraria non rimangono che pochi frammenti, appartenenti ad una raccolta di elegie, pubblicata con il titolo di Amores, nei quali egli canta il suo amore sfortunato per la giovane Licoride
L'esiguità dei frammenti non permette una ricostruzione precisa della sua poetica. Grazie anche a riferimenti esterni all'opera (soprattutto quelli che si ritrovano nell'opera virgiliana), è però possibile affermare con certezza l'adesione di Gallo ai canoni della poesia neoterica: nelle sue poesie dovevano predominare i racconti mitologici, affiancati tuttavia da elementi soggettivi, legati alle esperienze personali del poeta.
Gallo godette di buona fama anche come oratore, ma delle sue orazioni non restano che i titoli di quella in Pollionem e di quella in Alfenum Varum.
[modifica] Bibliografia
- L. Nicastri, Cornelio Gallo e l'elegia ellenistico-romana. Studio dei nuovi frammenti, Napoli 1984.
[modifica] Collegamenti esterni
- Corneglio Gallo Approfondimento su vita e opere di Cornelio Gallo.
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