Farro
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Farro | ||||||||||||||||||||||||
semi di farro |
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||||||||||
Triticum dicoccon L. |
Il farro (Triticum dicoccum) è un cereale, parente stretto del grano.
Indice |
[modifica] Storia
Le prime menzioni di questo cereale si ritrovano nella Bibbia. Era conosciuto e coltivato nell'antico Egitto. Ezechiele lo usava come uno degli ingredienti per il suo pane (Ezechiele 4:9). La farina di farro costituiva la base della dieta delle popolazioni latine.
Il pane di farro veniva consumato congiuntamente dagli sposi nel rito della cumfarreatio, la forma più solenne di matrimonio dell'antica Roma.
Dopo la coltivazione di altre varieta' di cereali, in particolare frumento, mais e riso, la coltura del farro e' andata diminuendo nel tempo fin quasi a sparire. Oggi, riscoperto grazie alle sue ottime proprieta' dietetiche, viene coltivato in Italia soprattutto in Garfagnana, ai piedi delle Alpi Apuane, in provincia di Lucca.
Divenuto quasi una coltivazione "di nicchia", trova oggi una collocazione naturale nelle aziende biologiche.
[modifica] Coltivazione e raccolto
Il farro cresce bene su terreni poveri di elementi nutritivi, in zone collinari tra i 300 e i 1.000 m s.l.m. La semina avviene in autunno, su terreno precedentemente preparato, utilizzando seme vestito. La preparazione del terreno non fa uso di diserbanti. La pianta e' robusta e non abbisogna di concimi chimici o fitofarmaci, essendo resistente al freddo, alle malattie e agli agenti infestanti. La raccolta, piu' tardiva rispetto a quella del grano, si effettua in estate con le normali macchine usate anche per la mietitura del grano.
Il seme si presenta in tre varieta': il farro piccolo, il farro medio e il farro grande o spelta (dal termine inglese spelt). Gli ultimi due sono quelli comunemente usati per la coltivazione.
[modifica] Lavorazione
La particolarita' del farro e' che il seme, a fine trebbiatura, conserva ancora il "vestito" per cui abbisogna dell'ulteriore lavorazione della sbramatura o brillatura. Questo inconveniente, unito anche alla bassa resa, lo ha reso nel tempo meno "popolare" del grano ed ha di fatto spinto il coltivatore a rivolgersi verso colture piu' redditizie.
La resa in brillato risulta pari a circa il 60-70% del prodotto iniziale.
[modifica] Consumazione
In cucina è utilizzato soprattutto come ingrediente di zuppe e minestre ma si unisce molto bene coi legumi e le verdure esaltando gusti e profumi. Ottimo per insalate fredde, risotti ai funghi porcini. Si abbina in maniera eccellente ai vini rossi. La granella di farro brillata può essere ulteriormente macinata per la preparazione di paste, pane o biscotti. La farina di farro e' utilizzata anche nell'industria dolciaria.