Fallout nucleare
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Il fallout di una esplosione nucleare, detto anche ricaduta radioattiva, è il materiale coinvolto nell'esplosione, reso radioattivo e lanciato in aria fino ad 8-10 Km di quota, che ricade sotto forma di cenere e pulviscolo.
Esiste un ritardo prima dell'inizio della ricaduta, che a seconda di quanto era potente l'esplosione va da una a due ore, in cui gli eventuali sopravvissuti possono cercare di abbandonare la zona o cercare un rifugio protetto, preferibilmente sotterraneo: dopodiché iniziano a ricadere per prime le particelle più pesanti nella zona dell'esplosione (fallout primario), e via via quelle più fini che, trasportate dal vento, possono cadere a distanze di molti chilometri dal sito dell'esplosione (fallout secondario). In genere il materiale continua a cadere per un tempo che va da sei a trenta ore.
I primi materiali a ricadere sono anche i più radioattivi: la pericolosità del materiale in ricaduta si attenua col tempo man mano che decadono gli isotopi radioattivi con emivita più breve. Dopo circa 48 ore il livello di radioattività raggiunge un livello stabile e smette di diminuire.