Fabrizio Marzi
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Fabrizio Marzi, nasce a Piacenza nel novembre del 1953 e già a 13 anni comincia a suonare la chitarra sulla scia delle note dei Beatles, ma soprattutto dell’influenza della musica nostrana scritta ed interpretata da coloro che fondarono la cosiddetta “scuola genovese” di cantautori quali: Tenco, De André, Paoli, Bindi, Lauzi, ecc. che, solo apparentemente, si ponevano quasi tutti in un area politica di protesta di cui la “sinistra” non tardò ad immedesimarsi. Fabrizio Marzi, si laurea in medicina veterinaria a Milano e dal 1976 comincia a muovere i primi passi, prima come interprete, eseguendo brani musicali di altri gruppi, poi musicando il suo primo e forse più conosciuto brano “Canzone per l’Europa”, che diverrà successivamente una tra le “canzoni inno” dei ragazzi che si riconoscevano nelle idee che la cosiddetta “musica alternativa”, (ora definita identitaria), portava avanti, fin dai tempi del “Bagaglino” di Roma dei vari: Oreste Lionello, Pino Caruso, Gabriella Ferri, Tony Cucchiara Leo Valeriano e Tony Santagata. Fabrizio Marzi, dunque, è stato uno tra i primi cantautori degli anni ’70 strettamente legati ai movimenti politici di destra e, forse proprio per questa ragione, non riuscì, come altri a sinistra, a farsi conoscere al di fuori di quel circuito. Di certo, il clima politico del decennio a cavallo degli anni '70-'80, non contribuì certo a facilitare il compito di coloro che, faticosamente e tra mille pericoli, interpretarono i sentimenti e le istanze sociali e politiche della destra italiana. Marzi, anche se piacentino di nascita, mosse i suoi primi passi come autore ed interprete musicale attraverso i microfoni d’emittente milanese: Radio University, una tra le poche voci fuori dal coro che trasmettevano, quasi in clandestinità, le “canzoni contro” italiane (soprattutto “Amici del vento”, Compagnia dell’anello, ZPM, ecc.) ma anche francesi (Michel Sardou). I testi delle canzoni di Fabrizio Marzi (che rappresentavano il contesto sociale e politico di quegli anni) furono scritti per lo più da Walter Jeder, già autore di alcune canzoni interpretate da Leo Valeriano, nonché di testi teatrali, saggi ed articoli di denuncia (Candido, Linea, ecc.), caratterizzati da uno stile arguto e graffiante. Nel 1977, F. Marzi fece il suo primo importante debutto dal vivo, a Campo Hobbit I (Montesarchio BN), un’esperienza nuova e stimolante che lo spinse a proseguire in quella direzione, componendo, nei mesi successivi, undici pezzi che facevano parte del suo primo LP “Zoo”, un album che verrà pubblicato nel febbraio del 1978 dalla casa discografica “Erreu” (acronimo di Radio University) e che è divenuto oggi quasi introvabile. Marzi, con l'uscita di Zoo, fu il primo cantautore di musica alternativa a realizzare un LP in vinile in una sala di registrazione professionale di Milano, con un mixer a 24 piste e a stretto contatto con interpreti, gruppi ed autori che andavano per la maggiore in quegli anni. Data la scarsa disponibilità economica a disposizione, l'LP fu realizzato, peraltro con ottimi risultati, a tempo di record in soli tre giorni tra registrazione, sovrapposizione acustica degli strumenti elettronici e mixaggio. Sulla scia del grande momento creativo che lo scosse in quel periodo, nel giugno dello stesso anno si presentò a Fonte Romana (AQ) al successivo Campo Hobbit II, presentando i brani del suo LP (oltre a qualche pezzo inedito), alcuni dei quali diverranno (e lo sono incredibilmente rimasti ancora oggi) vere e proprie "canzoni inno" per i ragazzi di destra. Nel 1979, stampato dalla casa discografica “Contropinione”, esce il suo primo ed unico 45 giri (Giovinezza/Una canzone per vincere). Il lato A “Giovinezza” è di fatto dedicato alla memoria di Stefano Recchioni, un giovane militante del M.S.I. di Roma, ucciso da un poliziotto nel corso delle manifestazioni spontanee di protesta che immediatamente seguirono l’esecuzione di altri due giovani simpatizzanti in via Acca Larenzia. Nel 1983, dopo aver assolto l'obbligo della naja, come molti altri cantautori di musica alternativa in quel periodo, Fabrizio Marzi dirada notevolmente le proprie apparizioni musicali, lasciando tuttavia numerose canzoni inedite. Alcuni anni più tardi comincia a scrivere per numerose testate e, dopo aver conseguito la tessera di giornalista pubblicista, dirige alcuni periodici di settore ed una televisione commerciale a Torino. Collabora a vario titolo come autore televisivo per alcune importanti televisioni commerciali (GBR Roma, Antenna 3 Lombardia, ecc.) A diciotto anni di distanza dalla sua ultima fatica discografica, nel 1997 esce un CD (edito dalla “Cosmorecord” di Riccione) dal titolo: “Alzo zero”, una sorta di ristampa del primo LP, al quale vengono aggiunti alcuni dei numerosi brani inediti scaturiti, come al solito, dalla insostituibile collaborazione con Walter Jeder. Dotato di notevoli capacità canore, la sua voce calda e baritonale viene da molti accostata a quella di Fabrizio De André, col quale non riesce mai a incrociare le piste se non indirettamente, collaborando con alcuni personaggi a lui vicini quali il tecnico del suono Gianni Prudente (fratello di Oscar) col quale incide appunto "Zoo" nella sala di incisione "Regson" di Milano o il Maestro Mario Battaini (fisarmonicista di De André in alcuni album degli anni '70 e '80), col quale incide il 45 Giovinezza nel 1979. Attualmente Fabrizio Marzi sembra aver imboccato una fase di "quiescenza" musicale, anche se si vocifera la possibilità di un rientro in grande stile in occasione del trentennale del suo esordio musicale.