Eru Ilúvatar
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Eru (l'Uno), che in Arda è chiamato Ilúvatar (Padre di Tutto), è il nome che, nella sua mitologia fantasy, JRR Tolkien dà a quello che può essere definito come il Dio cristiano, l'Essere Supremo, il creatore di tutte le cose, in particolare degli Ainur (esseri spirituali equiparabili agli angeli, ma anche a degli dei pagani) e dell'universo (Eä, di cui Arda è una parte). Egli è il singolo onnipotente creatore, ma ha delegato la direzione di molti importanti compiti relativi ad Eä agli Ainur, tra cui la modellazione della Terra (Arda) stessa. Eru ha una parte importante nelle storie narrate ne Il Silmarillion ma non è menzionato per nome nei romanzi più famosi di Tolkien, Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli (A lui ci si riferisce come "l'Uno" nella parte dell'Appendice A di quest'ultimo dove si parla della caduta di Númenor).
«"Chi era Ilúvatar?" chiese Eriol. "Uno degli Dèi?"
"No, non lo era," rispose Rúmil "perché li creò. Ilúvatar è il Signore per Sempre che risiede oltre il mondo; che lo plasmò e non è in lui o da lui formato, ma lo ama."» |
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(dai Racconti ritrovati di J. R. R. Tolkien)
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La figura di Eru è stata plasmata da Tolkien (fervente cattolico) sui tratti del Dio cristiano, onnipotente, onnisciente e saggio più di chiunque altro. Secondo questa stessa concezione Eru quasi mai interviene in modo diretto e visibile nelle vicende del mondo: in esso Bene e Male rimangono in una sorta di equilibrio, che durerà fino alla fine di Arda. Tutto questo può essere ricondotto al concetto di libero arbitrio, il cui rispetto (sia dal punto di vista dei singoli abitanti di Arda, sia dal punto di vista delle forze che agiscono nel mondo) richiede agli stessi Valar di porsi al di fuori delle vicende della Terra di Mezzo.
Ilùvatar intervenne direttamente solo all'atto dello sprofondamento di Númenor, su richiesta dei Valar.
[modifica] Eru come Dio Creatore
Gli Elfi e gli Uomini furono creati direttamente da Eru, senza l'intervento degli Ainur, e sono infatti chiamati "Figli di Ilúvatar" (Eruhini), che da lui vennero animati con la Fiamma Imperitura. Eru dispose che gli Elfi sarebbero venuti per primi in Arda: sarebbero stati immortali ed i più saggi e sapienti, mentri gli Uomini avrebbero avuto il pieno controllo della loro vita e a loro Eru volle fare un dono, la Morte. Così, mentre gli Elfi continuavano a vivere, seppur potessero venire uccisi (continuando però dopo la morte ad alloggiare nelle Aule di Mandos, all'interno di Eä, fino ad eventuale reincarnazione), invece gli Uomini morivano davvero, abbandonando Eä, e non ritornavano. I Nani furono invece "adottati" da Eru, perché vennero creati da Aulë ma vennero accettati e animati da Eru. Gli animali e le piante furono probabilmente plasmati dagli Ainur dopo i temi esposti da Eru durante la Musica degli Ainur, anche se questo è dubbio nel caso di animali che mostrano sapienza, come nel caso di Huan, o delle Aquile di Manwë.
[modifica] Tolkien su Eru
Tolkien sapeva che Eru non era una "divinità fantastica" ma era soltanto un modo per rappresentare Dio, con un nome di una lingua inventata, anche se in un contesto mitologico o fantastico. In una bozza di una lettera del 1954 a Peter Hastings, direttore della Newman Bookshop (una libreria cattolica di Oxford), Tolkien difese gli aspetti non ortodossi all'interno della sua mitologia, come un'esplorazione dell'infinito "potenziale di varietà" di Dio. Hasting scrisse:
- God has not used that device in any of the creations of which we have knowledge, and it seems to me to be stepping beyond the position of a sub-creator to produce it as an actual working thing, because a sub-creator, when dealing with the relations between creator and created, should use those channels which he knows the creator to have used already
- (Dio non ha usato questo strumento in nessuna delle sue creazioni di cui abbiamo conoscenza; e mi pare sia al di fuori delle possibilità di un sotto-creatore il fatto di produrlo come cosa funzionante; perché un sottocreatore, quando si occupa delle relazioni fra creatore e creato, dovrebbe usare solo quei canali che sa essere già stati usati dal creatore)
La risposta di Tolkien contiene una spiegazione della sua opinione circa la relazione tra la Creazione (divina) e la sub-creazione (umana):
- We differ entirely about the nature of the relation of sub-creation to Creation. I should have said that liberation 'from the channels the creator is known to have used already' is the fundamental function of 'sub-creation', a tribute to the infinity of His potential variety [...] I am not a metaphysician; but I should have thought it a curious metaphysic — there is not one but many, indeed potentially innumerable ones — that declared the channels known (in such a finite corner as we have any inkling of) to have been used, are the only possible ones, or efficacious, or possibly acceptable to and by Him!
- (Siamo su posizioni completamente diverse per quanto riguarda la natura della relazione della sottocreazione con la Creazione. Io avrei detto che liberarsi da "quei canali che sa essere già stati usati dal creatore" sia una funzione fondamentale della "sotto-creazione", un tributo all'infinito della sua Sua potenziale varietà [...] Non sono un metafisico; ma avrei ritenuto piuttosto curiosa una metafisica — e non ce n'è una, ma potenzialmente un numero innumerabile — che dichiari che i canali noti (nel finito angolo di cui siamo consapevoli) per essere stati usati siano gli unici possibili, o efficaci, o potenzialmente accettabili per e da Lui!)
Hastings aveva anche criticato la descrizione di Tom Bombadil di Baccador: "Lui è", dicendo che sembrava implicare che Bombadil fosse Dio.
Tolkien così rispose:
- As for Tom Bombadil, I really do think you are being too serious, besides missing the point. [...] You rather remind me of a Protestant relation who to me objected to the (modern) Catholic habit of calling priests Father, because the name father belonged only to the First Person
- (Per quanto rigurda Tom Bombadil, penso davvero che lo prendiate troppo sul serio, e perdiate di vista il punto [...] Mi ricordate di un conoscente protestante che criticava il costume cattolico (moderno) di chiamare "padre" i preti, per il motivo che il nome di padre appartiene solo alla Prima Persona)
[modifica] Ispirazione e sviluppo
Il titolo il Padre di Tutto fa pensare che sia preso in prestito dal dio Odino della mitologia nordica, benché anche il Nuovo Testamento si riferisca a Dio come l'unico Dio e Padre di tutto. Tolkien, da cattolico e studente della mitologia del nord Europa, fu probabilmente influenzato da entrambe le fonti. Siccome Tolkien fu educato intensamente riguardo alla mitologia finnica, non sorprenderebbe se il nome Ilúvatar fosse derivato da Ilmatar, uno dei primi spiriti della creazione.
Bisogna notare che nelle versioni più antiche della storia della Terra di Mezzo il nome Ilúvatar significava "Padre del cielo", ma questa etimologia venne abbandonata in favore del nuovo significato in revisioni successive. Ilúvatar è anche l'unico nome di Dio usato nelle prime versioni - Eru infatti appare per la prima volta negli Annali di Aman, pubblicati nel volume X della History of Middle-earth, attualmente non esistente in italiano.