Ducato di Massa e Carrara
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Il Ducato di Massa e Carrara fu il Ducato che controllava le città di Massa e Carrara; pur con numerose modifiche ed espansioni territoriali avvenute nel corso dei secoli, il Ducato vero e proprio non si è mai esteso oltre i confini dell'attuale provincia di Massa-Carrara.
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[modifica] Storia del Ducato di Massa e Carrara
Il nucleo originale di questo territorio nasce ufficialmente il 22 Febbraio 1473 con l'acquisto della Signoria di Carrara (borghi di Carrara, Moneta e di Avenza) da parte della Signoria di Massa ad opera del marchese di Massa Iacopo Malaspina, che la ottenne dal conte Antoniotto Filoremo di Genova, capostipite della linea dei Campofregoso di Milano. Il titolo nobiliare dei Malaspina divenne quindi quello di Marchesi di Massa e Signori di Carrara.
In origine la sede dei Malspina si trovava nella città di Carrara ma, a seguito dei frequenti scontri con gli invasori francesi che si verificavano spesso in citta, i marchesi si traferirono nella città di Massa.
Nell'arco di due generazioni la famiglia Malaspina esaurì i discendenti maschi e Ricciarda Malaspina, nipote di Iacopo e ultima erede diretta del casato, si sposò nel 1520 con Lorenzo Cybo, membro di un'influente famiglia di principi genovesi imparentata con i Medici e con il Papa Innocenzo VIII. Dal matrimonio ebbe origine la nuova casata dei Cybo-Malaspina: il figlio di Ricciarda e Lorenzo, Alberico I Cybo-Malaspina (detto anche Alberico III Malaspina) ottenne il governo del territorio di Massa e Carrara nel 1554.
Sotto il suo governo il territorio andò incontro ad un periodo molto favorevole di sviluppo, grazie anche alla congiuntura favorevole nel mercato del marmo, che era molto richiesto dalle corti rinascimentali dell'epoca. Alberico I, consapevole che il suo territorio era circondato da vicini più potenti e influenti di lui, decise di sottomettersi al Sacro Romano Impero di Carlo V (1554). Grazie ai successi culturali ed economici sotto il governo di Alberico I, la città di Carrara ottenne il titolo di Marchesato nel 1558. Nel 1568 Massa venne elevata a Principato dall'Imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano II.
Nel 1664 il territorio di Massa divenne un Ducato, e quello di Carrara un Principato. I Cybo-Malaspina ottennero così il titolo di Duchi di Massa e Principi di Carrara.
Nel 1738 Maria Teresa Cybo-Malaspina, ultima discendente della casata, sposò Ercole d'Este, ultimo erede maschio del Ducato di Modena. La loro figlia Maria Beatrice d'Este ebbe così il governo su entrambi i territori, che però rimasero entità statali separate fino alla sua morte.
Nel 1796 gli Este furono privati dei loro possedimenti dalle truppe di invasione di Napoleone Bonaparte. Napoleone inglobò il territorio nella Repubblica Cispadana, facendolo poi confluire nella Repubblica Cisalpina. Durante questo periodo il territorio fu brevemente conteso a Napoleone dagli austriaci della coalizione anti francese (1799) e conobbe una rapida successione di differenti ordinamenti amministrativi più o meno provvisori (Dipartimento delle Alpi Apuane, Imperiale e Reale Provvisoria Reggenza di Massa Carrara, poi di nuovo Dipartimento delle Alpi Apuane e infine Distretto di Massa). Come ultima modifica amministrativa, nel 1806 l'imperatore francese assegnò il Ducato di Massa e Carrara al Principato di Lucca e Piombino, governato dalla sorella maggiore Elisa Bonaparte. Durante la dominazione Napoleonica Maria Beatrice fu costretta a rifugiarsi a Vienna presso la corte del marito, l'arciduca Ferdinando d'Asburgo figlio dell'Imperatore d'Austria Francesco I, da cui governò in esilio il suo Ducato.
Con la caduta del regime napoleonico, il Congresso di Vienna assegnò di nuovo a Maria Beatrice tutti i territori che le erano stati sottratti. All'epoca il Ducato di Massa e Carrara comprende i territori di Massa e Carrara, Aulla, Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana, Montignoso, Mulazzo, Podenzana e Tresana.
Nel 1829, alla morte di Maria Beatrice, il Ducato di Massa e Carrara fu annesso al Ducato di Modena e Reggio, ad opera del figlio Francesco IV d'Este.
Nel 1859, con la deposizione di Francesco V d'Este, il Ducato di Modena e Reggio (comprendente anche i territori di Massa e Carrara) venne definitivamente annesso al Regno di Sardegna, con la costituzione della provincia di Massa-Carrara nel Dicembre 1859.
[modifica] Marchesi, Principi e poi Duchi di Massa e Carrara
- Iacopo Malaspina (1445-1481) Marchese di Massa e Signore di Carrara dal 1473
- Alberico II Malaspina (1481-1519)
- Ricciarda Malaspina (1519-1554)
- Alberico I Cybo-Malaspina (1554-1623) Marchese di Massa e Carrara dal 1558, poi Principe di Massa e Marchese di Carrara dal 1568
- Carlo I Cybo-Malaspina (1623-1662)
- Alberico II Cybo-Malaspina (1662-1690) Duca di Massa e Principe di Carrara dal 1664
- Carlo II Cybo-Malaspina (1690-1710)
- Alberico III Cybo-Malaspina (1710-1715)
- Alderamo Cybo-Malaspina (1715-1731)
- Maria Teresa Cybo-Malaspina (1731-1790)
- Maria Beatrice d'Este (1790-1796) Duchessa di Modena, Reggio, Massa e Carrara
- Annessione alla Repubblica Cispandana e Cisalpina a seguito dell'invasione Napoleonica (1796-1806)
- Elisa Bonaparte Baciocchi (1806-1814)
- Maria Beatrice d'Este (1815-1829)
(dal 1829 al 1859 il Ducato di Massa e Carrara è annesso al Ducato di Modena e Reggio)
- Francesco IV d'Este (1829-1846)
- Francesco V d'Este (1846-1859)
[modifica] Politica ed economia del Ducato di Massa e Carrara
Dalle informazioni che si possono estrarre dal grande Archivio Cybo-Malaspina, e dai Rescritti e dispacci dei Sovrani delle due duchesse Maria Teresa e Maria Beatrice d'Este (oltre che da svariate altre fonti) è possibile ricostruire la politica tenuta dal Ducato di Massa e Carrara nel periodo approssimativamente compreso tra il 1450 e il 1800.
La fusione dei Malaspina con la famiglia Cybo portò al territorio una vita di corte piuttosto fastosa. Nella conduzione della politica estera i Cybo-Malaspina mantennero un ruolo di intermediario tra il Granducato di Toscana e la Repubblica di Genova. Alberico I promosse grandi ristrutturazioni urbanistiche nelle città di Carrara e Massa, soprattutto per ragioni di prestigio. Entrambe le città furono dotate di nuove cinte murarie, con funzioni più rappresentative che militari, dato che la politica del territorio non era espansionistica, e di nuovi palazzi ducali. A carrara fu istituito l'Ufficio del Marmo (1564), per regolamentare l'attività di estrazione marmifera. La città di Massa, infine, vide ridisegnata buona parte della sua planimetria (nuove strade, piazze, incroci, pavimentazioni), con l'intento di renderla degna di una capitale di stato italiano dell'epoca.
La guerra di successione spagnola (1701-1714) fu l'inizio di periodo di profonda crisi economica del ducato. L'Impero punì con pesanti ammende i Cybo-Malspina, che avevano dato ospitalità a truppe francesi sul proprio territorio. Già Alberico III, ma soprattutto Alderamo, si trovarono costretti a svendere molti beni cittadini. Alderamo arrivò a costringere i cittadini ad acquistare derrate alimentari a prezzo maggiorato. Anche a causa del suo stile di vita lussuoso e stravagante, l'economia del ducato venne messa in ginocchio e poté risollevarsi solo grazie all'unione con la casata degli Este conseguente al matrimonio di Maria Teresa con Ercole d'Este. Da questa data il ducato di Massa e Carrara perde progressivamente autonomia, entrando nella sfera di influenza della città di Modena.
In questa ottica il Ducato di Massa e Carrara si trovò ad occupare una posizione strategica, in quanto garantiva l'accesso al mare ai domini dell'entroterra degli Este. Già sotto Maria Teresa i collegamenti stradali tra i due Ducati vennero notevolmente migliorati (tra i quali si inserisce anche la famosa Via Vandelli). Nel 1751, venne fatto un primo tentativo per la escavazione di una darsena e la costruzione del porto di Carrara, funzionale ai commerci e alle attività militari degli Este ma, soprattutto, essenziale per liberare le esportazioni marittime del marmo dalla dipendenza da altri porti vicini. Sfortunatamente il litorale aveva la tendenza a insabbiarsi e, dopo qualche anno, i lavori di costruzione dovettero essere sospesi.
Nel 1807 gli ingegneri napoleonici costruirono l'importante strada postale della Foce, destinata a collegare le città di Massa e Carrara attravero le colline dell'entroterra. Durante il dominio napoleonico vennero iniziate anche altre opere pubbliche, come la bonifica delle pianure, la piantagione delle pinete litoranee per combattere la malaria e la sistemazione degli argini dei fiumi. Queste opere furono proseguite da Maria Beatrice e dai successori nei decenni successivi. Nel 1821 venne istituito il Catasto Estense, con il compito di regolamentare e censire le proprietà degli abitanti del Ducato.
Nel 1846 il conte Francesco del Medico propose al Duca Francesco V la costruzione della Ferrovia marmifera di Carrara, con lo scopo di agevolare il trasporto del marmo dalle montagne al mare (in cui, dopo il tentativo del 1750, l'industriale Walton riuscì a costruire un primo nucleo portuale nel 1851). La ferrovia però non fu realizzata che dopo l'unità di Italia (1871-1890).
Negli ultimi anni di esistenza del Ducato si assiste, soprattutto a Carrara, ad un numero sempre maggiore di scontri tra gli appartenenti alle logge massoniche e il governo ducale. Il territorio fu scelto da Cavour e da Napoleone III per organizzare moti popolari anti austriaci e dare alla Francia il pretesto per intervenire in Italia a fianco del Piemonte (Seconda Guerra di Indipendenza).